Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2395

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[p. 214 modifica] perfezione, se mai s’otterrà: e per ultimo, se parliamo del vero, siamo o dobbiamo essere omai piú che persuasi che la detta perfezione, qualunque ce la figuriamo, non s’otterrà mai e non diverremo mai piú felici. E pur gli animali lo sono dal principio del mondo in poi, senza essersi mossi dalla natura. Ecco la superiorità naturale su tutti gli esseri, che si scopre in noi mediante la bella e generale supposizione della nostra perfettibilità (5 marzo 1822).


*    Πάντα γὰρ ἀγαθὰ μὲν καὶ καλά ἐστι πρὸς ἆ ἂν εὖ ἔΧῃ κακὰ δὲ καὶ αἰσΧρὰ πρὸς ἂν κακῶς. Quippe omnia bona sunt ac pulcra, ad quae bene se habent; mala vero ac turpia, ad quae male. Leunclav. Parole di Socrate ad [p. 215 modifica]Aristippo, appresso Senofonte ᾽Απομνημονευμάτων βιβλ. γ᾽. κεφ. 8, § 7 (17 marzo 1822).


*    Nelle scritture de’ moderni puristi italiani, per esempio del Botta, per lo piú si vede chiaramente un moderno che scrive all’antica, e quindi non ha la grazia dello scrivere antico, non avendone lo spontaneo. Una delle due, o s’ha da parere un