<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2213&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150904134453</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2213&oldid=-20150904134453
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2213 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 109modifica] mente ec.) e nella maniera che la scienza e la pratica delle matematiche, del loro modo di procedere e di giungere alle conseguenze, del loro linguaggio ec. aiuta infinitamente la facoltà intellettiva e ragionatrice dell’uomo, compendia le operazioni del suo intelletto, lo rende piú pronto a concepire, piú veloce e spedito nell’arrivare alla conclusione de’ suoi pensieri e dell’interno suo discorso, insomma per una parte assuefà per l’altra facilita all’uomo l’uso della ragione ec. Quindi deducete quanto giovi la cognizione di molte lingue, giacché ciascuna ha qualche proprietà e pregio particolare, questa è piú spedita per un verso, quella per un altro, questa è piú potente nella tal cosa, quella in tal altra, questa può facilmente esprimere la tale precisa idea, quella non può, o difficilmente. Egli è indubitato: [p. 110modifica]la nuda cognizione di molte lingue