Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2159

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[p. 82 modifica] e destinata a godere. Anzi sono meno importanti, perché non fanno altro che procurare agli uomini, alla lontanissima, quello stesso piacere (o altri piaceri che certo saranno sempre minori) che il giovanastro immediatamente ed attualmente si gode. In ultima analisi è manifesto che le occupazioni di coloro hanno appresso a poco per fine quello medesimo che il giovanastro già conseguisce, sebbene questo fine sia molto lontano. Il fine come dunque non sarà piú importante del mezzo? e di un mezzo lontanissimo? e [p. 83 modifica]difficilissimo? e spesso immaginario, falso, inutilissimo? spesso ancora conducente ad esito contrario? (24 novembre, dí di S. Flaviano, 1821).


*    Lo stato di disperazione rassegnata, ch’è l’ultimo passo dell’uomo sensibile e il finale sepolcro della sua sensibilità, de’ suoi piaceri e delle sue pene, è tanto mortale alla sensibilità ed alla poesia