<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2084&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141111170448</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2084&oldid=-20141111170448
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2084 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 44modifica] lingue non mai state formate e la fecondità comune a tutte le lingue la cui origine non si può fissare a cinque o sei secoli addietro, come dell’italiana, ma si perde nella caligine dei tempi. Perciò la lingua tedesca ha ancora e potrà avere, finché non riceverà perfetta forma, indole tanto moderna quanto antica, o piuttosto né l’una né l’altra; a differenza dell’inglese che è pur sua sorella carnale, ma che per diverse circostanze ha ricevuto maggior forma e determinazione e proprietà. La lingua ebraica, se oggi si continuasse a scrivere, sarebbe nel caso della tedesca, e ci fu veramente negli scritti de’ rabbini, i quali sono veramente ebraici, sebbene tanto abbiano a fare coll’antico ebraico, quanto il tedesco coll’antico teutonico, il quale appena si conosce. Laddove né gli scritti latini de’ bassi tempi né gl’italiani sono o furono latini, perché il latino ricevé una forma certa [p. 45modifica]e determinata,