<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/199&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712201653</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/199&oldid=-20130712201653
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 199 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 302modifica] tutto quello ch’é sorpresa. Già si sa quante sorprese non abbiano che far colla grazia, ma, anche in punto di donne e di bello, la sorpresa non è sempre grazia. Ponete una bellissima donna mascherata o col viso coperto e supponete di non conoscerla, e ch’ella improvvisamente vi scopra il viso e che quella bellezza vi giunga affatto inaspettata. Quest’é una bella e piacevole sorpresa, ma non è grazia. E per tener dietro precisamente a quello che dice Montesquieu, che la grazia deriva principalmente da questo che nous sommes touchés de ce qu’une personne nous plaît plus qu’elle ne nous a paru d’abord devoir nous plaire; et nous sommes agréablement surpris de ce qu’elle a su vaincre des défauts, que nos yeux nous montrent et que le coeur ne croit plus, supponete di vedere una donna o un giovane di persona disavvenente e all’improvviso mirandolo in volto, trovarlo bellissimo, questa pure è sorpresa, ma non grazia. 4°, Pare che la grazia consista in certo modo nella naturalezza e non possa star senza questa. Tuttavia primieramente, siccome la natura, secondo che osserva anche Montesquieu, è ora piú difficile a seguire e piú rara assai che l’arte, cosí notate [p. 303modifica]che quelle grazie che consistono in pura naturalezza non si danno ordinariamente senza sorpresa. Se tu senti o vedi un fanciullo che parla o vero opera, le sue parole e le sue azioni e movimenti ti riescono sempre come straordinari, hanno un non so che di nuovo e d’inaspettato, che ti punge e fa una certa maraviglia e tócca la curiosità. Cosí in qualunque altro soggetto di naïveté. In secondo luogo ci sono anche delle cose non naturali che pur sono graziose, o vero naturali ma graziose non per questo che sono naturali. Per esempio,