Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1968

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[p. 467 modifica] non accade certo agl’italiani se non quando pronunziano male ec., che altro dimostra se non l’imperfezione della scrittura francese ec., e ch’essa scrittura, non corrispondendo al loro alfabeto, non corrisponde effettivamente alla pronunzia e non è naturale? ec. [p. 468 modifica]Del resto, quando i francesi, gl’inglesi ec., pronunziando il latino come la loro lingua, lo pronunziano in modo diverso da quello in cui pronunziano gli stessi segni nell’alfabeto latino, come vorranno persuaderci che la loro pronunzia latina possa esser tanto vera o verisimile quanto la nostra? Chi vorrà credere che la scrittura latina avesse questo immenso difetto di corrispondenza colla pronunzia, ch’é solamente proprio delle dette lingue moderne, per le circostanze che altrove ho accennate e che è naturalmente ignoto ad ogni scrittura ben ordinata?


    Quanto alla vera ed antica pronunzia dei segni isolati nell’alfabeto latino ce n’istruiscono espressamente qua e là gli scrittori latini e ci dimostrano ch’essa non era certo inglese né tedesca ec. Gli stessi dittonghi