Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1950

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[p. 458 modifica] adatta benissimo alle costruzioni ec., massimamente greche, senza sgrammaticature, ma non senza perdere il suo carattere, né senza uccidere e se stesso e il carattere dell’autore cosí tradotto. Ed ecco come si può unire in una stessa lingua il carattere flexible e rude o restio. Vedi p. 1953, fine. Laddove la lingua italiana, che in ciò chiamo unica fra le vive, può nel tradurre conservare il carattere di ciascun autore in modo ch’egli sia tutto insieme forestiero e italiano. Nel che consiste la perfezione ideale di una traduzione e dell’arte di tradurre. Ma ciò non lo consegue con la minuta esattezza del tedesco, benché sia capace di molta esattezza essa pure (come si può veder nell’Iliade del Monti); bensí coll’infinita pieghevolezza e versatilità della sua indole e che costituisce la sua indole. Vedi p. 1988.

Tornando al proposito, i costumi forestieri introducono in una nazione e nella sua lingua l’indole forestiera. Quindi è che la lingua italiana non è [p. 459 modifica]adattabile, come nessun’altra (e la tedesca meno di ogni