[p. 409 modifica] l’anima e fa piú viva, energica, profonda, sensibile e fruttuosa impressione, perch’essendo piú lontana è piú sottoposta all’illusione, e non essendo abituale, né essa individualmente né nel suo genere, va esente dall’influenza dell’assuefazione che indebolisce ogni sensazione. Ciò che dico dell’immaginativa si può applicare alla sensibilità. Certo è però che tali lontane rimembranze, quanto dolci, tanto separate dalla nostra vita presente e di genere contrario a quello delle nostre sensazioni abituali, ispirando della poesia ec., non ponno ispirare che poesia malinconica, come è naturale, trattandosi di ciò che si è perduto; all’opposto degli antichi a cui tali immagini, poteano ben far minore effetto a causa dell’abitudine, ma erano sempre proprie, presenti, si rinnovavano tuttogiorno, né mai si consideravano come cose perdute o riconosciute per vane; quindi la loro poesia dovea esser lieta, come quella che verteva sopra dei beni e delle dolcezze da