<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1852&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127145132</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1852&oldid=-20141127145132
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1852 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 404modifica] fecondo segreto della natura o un grande ed universale errore? (giacché la scoperta delle verità non è ordinariamente altro che la riconoscenza degli errori). Il colpo d’occhio de’ tedeschi nelle stesse materie astratte non è mai sicuro, benché sia liberissimo (e tale infatti non può essere senza gran forza d’immaginare, di sentire, e senza una naturale padronanza della natura, che non hanno se non le grand’anime). La minuta e squisita analisi non è un colpo d’occhio; essa non iscuopre mai un gran punto della natura; il centro di un gran sistema, la chiave, la molla, il complesso totale di una gran macchina. Quindi è che i tedeschi son ottimi per mettere in tutto il loro giorno, estendere, ripulire, perfezionare, applicare ec. le verità già scoperte (ed è questa una gran parte dell’opera del filosofo); ma poco valgono a ritrovar da loro nuove e [p. 405modifica]grandi verità. Essi errano anche bene spesso, malgrado il piú fino ragionamento, come chi analizza senza intimamente sentire, né quindi perfettamente conoscere, giacché grandissima