Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1840
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ho detto della necessità dell’immaginazione al gran filosofo (4 ottobre 1821). Vedi p. 1848, fine e 1841.
* Non sarebbe fischiato oggidí, non dico in Francia, ma in qualunque parte del mondo civile, un poeta, un romanziere ec. che togliesse per argomento la pederastia o l’introducesse in qualunque modo; anzi chiunque in una scrittura alquanto nobile s’ardisse di pur nominarla senza perifrasi? Ora la piú polita nazione del mondo, la Grecia, l’introduceva nella sua mitologia (Ganimede), scriveva elegantissime poesie su questo soggetto, donna a donna (Saffo), uomo a giovane (Anacreonte) ec. ec., ne faceva argomento di dispute o trattati rettorici o filosofici (prima epistola greca di Frontone), ne parlava nelle piú nobili storie colla stessissima disinvoltura con cui si parla degli amori tra uomo e donna ec. Anzi si può dir che tutta la poesia, la filosofia e la filologia erotica greca versasse principalmente sulla pederastia, essendo presso i greci troppo volgare e creduto troppo sensuale, basso, triviale, indegno della poesia ec. l’amor delle donne, appunto perché naturale. Vedi il Fedro, il Convito di Platone, gli Amori di Luciano ec. Il vantato amor platonico, sí sublimemente espresso nel Fedro, non è che pederastia. Tutti i sentimenti nobili che l’amore inspirava ai greci, tutto il sentimentale loro in amore, sia nel fatto sia negli scritti, non appartiene ad altro che alla pederastia e negli scritti di donne, come nella famosa ode o frammento di Saffo φαίνεται ec., all’amor di donna verso donna. Basta conoscere un sol tantino la letteratura greca da Anacreonte ai romanzieri, per non dubitar di questo, come alcuni hanno fatto. (epist. di Filostrato, Aristeneto ec.). E Virgilio, il piú circospetto non solo degli antichi poeti ma di tutti i poeti, e forse scrittori, certo il piú polito ed elegante di quanti mai scrissero, intendente gelosissimo e