Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1797

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[p. 373 modifica] ed a quell’ordine di espressioni e d’idee e di segni al quale siamo abituati. E cosí proporzionatamente fino all’irregolarità, la quale, benché sia regolarissima, ci pare generalmente irregolare quando discorda dall’ordine abituale della nostra loquela. Applicate queste osservazioni: 1°, al proposito dei francesi incapaci di ben conoscere un’altra lingua e giudicarla; e degl’italiani, capacissimi, perché la loro lingua si presta, quanto è possibile fra le moderne, ad ogni maniera di favellare; 2°, alla debolezza e moltiplicità della ragione umana, alla mancanza di tipo universale per lei, all’influenza che su di essa esercita l’assuefazione.

Quindi è che, per esempio, agl’italiani dee parer la lingua piú regolare del mondo la spagnuola; ai moderni, e massime ai francesi, dee parere irregolarissima e figuratissima ogni lingua antica, e massime la latina. Agli antichi (e proporzionatamente agl’italiani) non pareva certo cosí ec. ec. ec.