<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1785&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141127124329</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1785&oldid=-20141127124329
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1785 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 366modifica] appartiene al bello. Questa stessissima distinzione si dee fare nell’effetto che produce sull’uomo la beltà umana o femminina ec., e la teoria di questa beltà può dare e ricevere vivissimo lume dalla teoria della musica. L’armonia nella musica, come la convenienza nelle forme umane, produce [p. 367modifica]realmente un vivissimo e straordinario e naturalissimo effetto, ma solo in virtú del mezzo per cui essa giunge a’ nostri sensi (cioè suono o canto, e forma umana) o vogliamo dire del soggetto in cui essa armonia e convenienza si percepisce. Tolto questo soggetto, l’armonia e convenienza isolata o applicata a qualunque altro soggetto non fa piú di gran lunga la stessa impressione. Bensí ella è necessaria perché quel soggetto faccia un’impressione assolutamente, pienamente e durevolmente piacevole. Cosí si dimostra che quanto vi ha d’innato, naturale e universale, nell’effetto della bellezza musicale ed umana, non appartiene alla bellezza, ma