Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1776

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[p. 361 modifica] secondo noi, non ha che far colla natura, [p. 362 modifica]e le sue imperfezioni derivano non già dall’essersi egli allontanato, ma dal non essersi abbastanza ancora allontanato dalla natura.

Aggiungo che la sproporzione fra gl’imperfetti della razza umana e delle razze animali si troverà molto maggiore se si considereranno le razze selvatiche ec. piuttosto che le domestiche. Sebbene ella si troverà grande anche rispetto a queste, perché queste, malgrado le nostre benefiche cure, sono e saranno assai meno lontane di noi dalla natura. Somma sproporzione si troverà pure fra il numero degl’imperfetti nelle razze umane civili e quello de’ medesimi nelle razze selvaggie, montanare, campestri, laboriose ec. e cosí scendendo di mano [in mano] in proporzione della maggiore o minor civiltà o corruzione delle diverse classi e popoli (23 settembre 1821). Vedi p. 1805, fine.


*   Ho detto altrove: non si può fare quello che troppo si vuol fare. Perciò giornalmente si osserva che una cosa sfugge alla memoria nel punto ch’ella si vuol ricordare,