Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1775

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*   Consideriamo la gran quantità delle persone imperfette o nella forma o nelle facoltà del corpo, sia della nascita, sia per infermità naturali sofferte nell’infanzia o nella fanciullezza, prima insomma del perfetto ed intero sviluppo della macchina e della maturità del corpo. Paragoniamo questo numero di persone imperfette nella loro maturità naturale, a quello degl’individui imperfetti in qualsivoglia specie di animali, avuta ragione della rispettiva numerosità di ciascuna specie, e lo troveremo strabocchevolmente maggiore. Che vuol dir ciò, se non che l’uomo è corrotto e che il suo stato presente non è quello che gli conviene? Cosí per certo giudicheremmo e giudichiamo ogni qual volta ci vien fatta qualche simile osservazione intorno a qualunque specie o genere di enti naturali appartenente a qualsivoglia de’ tre regni. Solamente a riguardo dell’uomo siamo ben lungi dal pronunziare un tale o simile giudizio; perché l’uomo,