Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1551

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[p. 227 modifica] risorgimento dell’immaginazione, che nasce dal dimenticare che l’uomo fa le piccolezze della natura, conosciute da lui colla scienza; laddove le piccolezze e le malvagità degli uomini, cioè de’ suoi simili, non è quasi possibile che le dimentichi. Egli stesso, assai mutato da quel di prima, e conosciuto da lui assai piú intimamente di prima, egli stesso da cui non si può né allontanare né separare, servirebbe a richiamargli l’idea della miseria, della vanità, della tristizia umana. In questo stato l’uomo moderno è piú atto ad imitare Omero che Virgilio (23 agosto 1821). Vedi p. 1556, fine.


*   Alla p. 1548, margine. Quindi la cura che i suicidi soglion prendere di lasciar qualche notizia, qualche cenno della loro morte e del modo di essa; com’ella fu veramente volontaria, non derivò da pazzia, né da malattia né da violenza altrui. Molti si stendono anche a descriverne tutte le cagioni e le circostanze e spendono molto tempo a trattenersi, ad informare, a cattivarsi insomma quel mondo, che nel medesimo punto sono per lasciare, abbominandolo, disprezzandolo e disperando [p. 228 modifica]di nulla ottenerne.