Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1550

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[p. 226 modifica] delle cose umane. L’uomo disingannato non ha piú cuore, perché i sentimenti ancorché destati da tutt’altro, hanno sempre relazione o vicina o lontana co’ nostri simili. E come può l’uomo riscaldarsi per cose di cui conosce o la perversità o la total vanità? Sparito dagli occhi umani quel mondo umano dove solo si poteva esercitare il suo cuore, sparita l’idea della [p. 227 modifica]virtú dell’eroismo ec. ec. ec., il sentimento è distrutto. L’odio o la noia non sono affetti fecondi; poca eloquenza somministrano e poco o niente poetica. Ma la natura e le cose inanimate sono sempre le stesse. Non parlano all’uomo come prima: la scienza e l’esperienza coprono la loro voce: ma pur nella solitudine, in mezzo alle delizie della campagna, l’uomo stanco del mondo dopo un certo tempo può tornare in relazione con loro, benché assai meno stretta e costante e sicura; può tornare in qualche modo fanciullo e rientrare in amicizia con esseri che non l’hanno offeso, che non hanno altra colpa se non di essere stati esaminati e sviscerati troppo minutamente, e che anche secondo la scienza hanno pur delle intenzioni e de’ fini benefici verso lui. Ecco un certo