Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1508

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[p. 201 modifica] si bramano, e denno esser brevi, e lasciar desiderio, altrimenti lasciano sazietà. Ma non v’é mezzo fra questi due estremi? non possono lasciar paghi? No. Se l’uomo potesse appagarsi di un piacere né la brevità né la varietà (che deriva dalla brevità, e l’include ed importa [p. 202 modifica]ed è quasi tutt’uno con lei) non sarebbero piacevoli per se stesse, né amate dall’uomo. Ora siccome l’uomo non può restar pago, e la sua peggior condizione è la sazietà, perciò una principalissima qualità de’ piaceri e delle sensazioni interiori o esteriori che servono alla felicità, si è che lascino desiderio, si è la brevità, e varietà loro, e la varietà della vita (17 agosto 1821).


*    Senza notabile facoltà di memoria nessun ingegno può acquistare, svilupparsi, assuefarsi, imparare, cioè nessun ingegno può né divenire né meno esser grande; perché quelle sensazioni, concezioni, idee, che non sono se non momentanee, e si perdono, non possono produrne e prepararne delle altre, e non possono quindi servire alla grandezza di un ingegno, tutte le cui cognizioni sono acquisite, e le cui facoltà sono quasi nulle, e conformi a quelle de’ menomi