Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1356

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*   Un viso bellissimo, il quale abbia qualche somiglianza con una fisonomia di nostro controgenio o che abbia l’idea, l’aria di un’altra fisonomia brutta ec. ec., non ci par bello (20 luglio 1821).


*    È cosa già nota che la letteratura e poesia vanno a ritroso delle scienze. Quelle ridotte ad arte isteriliscono, queste prosperano; quelle giunte a un certo segno decadono, queste piú s’avanzano, piú crescono; quelle sono sempre piú grandi piú belle piú maravigliose presso gli antichi, queste presso i moderni; [p. 110 modifica]quelle piú s’allontanano dai loro principii, piú deteriorano finché si corrompono; queste piú son vicine ai loro principii piú sono imperfette, deboli, povere, e spesso stolte. La cagione è che il principal fondamento di quelle è la natura, la quale non si perfeziona (fuorché ad un certo punto) ma si corrompe; di queste la ragione la quale ha bisogno del tempo per crescere ed avanza in proporzione de’ secoli e dell’esperienza; la qual esperienza è maestra della ragione, nutrice, educatrice della ragione e omicida della natura. Cosí dunque accade rispetto alle lingue.