[p. 110 modifica] Quelle qualità loro che giovano per l’una parte alla ragione e per l’altra da lei dipendono, si accrescono e perfezionano col tempo; quelle che dipendono dalla natura decadono, si corrompono e si perdono. Quindi le lingue guadagnano in precisione allontanandosi dal primitivo, guadagnano in chiarezza, ordine, regola ec.; ma in efficacia, varietà ec., e in tutto ciò ch’é bellezza, perdono sempre quanto piú s’allontanano da quello stato che costituisce la loro primitiva forma. La combinazione della ragione colla natura accade quando elle sono applicate alla letteratura. Allora l’arte corregge la rozzezza della natura, e la natura la secchezza dell’arte. Allora le lingue sono in uno stato di perfezione relativa. Ma qui non si fermano. La ragione avanza e, avanzando la ragione, la natura retrocede. L’arte non è piú contrabbilanciata. La precisione predomina, la bellezza soccombe. Ecco la lingua che, avendo perduto il suo primitivo stato di natura e l’altro piú perfetto di natura regolata, o vogliamo dire formata, cade