Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1327
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e ad altri paiono graziose, ad altri paiono difetti, ad altri piacciono, ad altri formalmente dispiacciono o anche arrivano a piacere e dispiacere alla stessa persona in diverse circostanze. La qualcosa conferma come il grazioso derivi dallo straordinario, cioè da quello ch’é fuor dell’ordine sino a un certo punto. Certo è che l’uomo o la donna può fare in modo, che, s’ella ha difetti anche notabili, anche gravi, quegli stessi le servano a farsi maggiormente amare, a rendersi piacevole e desiderata, e piú delle altre, appunto nel mentre che si conosce la sua imperfezione (Questo dico sí dei difetti fisici come morali ec). E ciò per mezzo di giudiziosi contrapposti nella convenienza, garbo, brio del portamento ec. ec. ec., in maniera che quel difetto venga piuttosto a dare risalto al bello e al conveniente che a distruggerlo, ancorché sia gravissimo. Di ciò son frequenti gli esempi, e spesso ridicoli ec. (15 luglio 1821).
* Alla p. 1323, principio. Questo accade ancora perché quella tale particolarità di forma descritta da Marmontel è bensí fuor dell’uso comune, ma è tuttavia frequente a vedersi, il che produce l’assuefazione; e questa fa che quella tal forma non si giudichi difettosa piú che tanto, né sembri irregolare e sconveniente in modo che distrugga la convenienza, la regola, l’armonia ed il bello delle