Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1323

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[p. 88 modifica] Marmontel, e soverchianti quelli d’ogni bellezza perfetta: vedi p. 1327, fine. Se osserveremo bene in che cosa consista l’eleganza delle scritture, l’eleganza di una parola, di un modo ec., vedremo ch’ella sempre consiste in un piccolo irregolare o in un piccolo straordinario o nuovo, che non distrugge punto il regolare e il conveniente dello stile o della lingua, anzi gli dà risalto, e risalta esso stesso; e ci sorprende che, risaltando ed essendo non ordinario o fuor della regola, non disconvenga; e questa sorpresa cagiona il piacere e il senso dell’eleganza e della grazia delle scritture (qui discorrete degl’idiotismi ec. ec). Il pellegrino delle voci o dei modi, se è eccessivamente pellegrino o eccessivo per frequenza ec., distrugge l’ordine, la regola, la convenienza, ed è fonte di bruttezza. Nel caso contrario è fonte di eleganza, in modo che, se osserverete lo stile di Virgilio o di Orazio, modelli di eleganza a tutti secoli, vedrete che l’eleganza loro principalissimamente e generalmente consiste nel pellegrino dei modi e delle voci o delle loro applicazioni a quel tal uso, luogo, significazione, nel pellegrino delle metafore ec. Cominciando