Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1326

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[p. 89 modifica] forestiera riesce graziosa in un luogo dove la differenza è leggera ec., e sgraziatissima in un altro, dove ella contrasta troppo vivamente e bruscamente colla pronunzia, coll’assuefazione indigena ec. ec. Cosí dico dell’eccesso delle toscanerie popolari nelle scritture, che a noi riesce affettato ec. ec.

Ma anche questo giudizio è soggetto a variare, e [p. 90 modifica]quella stessa pronunzia o dialetto ec. che riusciva insopportabile a quella tal persona, coll’assuefarvisi ec., arriverà a parergli anche graziosa. Cosí dico d’ogni altro genere, e l’esperienza n’é frequente.

Da tutto ciò si deduce ancora che, siccome il senso e l’idea della convenienza, regola e bellezza è relativa, cosí quella della grazia che risulta dall’idea di ciò ch’é straordinario, irregolare ec., nel conveniente e nel bello ec., è interamente relativa. Sicché il grazioso è relativo né piú né meno, come il bello, dalla cui idea dipende ec.


     Del resto quello straordinario o irregolare ec. che non appartiene ed è al tutto fuori d’ogni sistema d’ordine, di regola, d’armonia, di convenienza, cioè che non è nel bello, non è punto grazioso, né spetta al discorso della grazia; come, per esempio, un animale straordinario, un fenomeno ec. ec (14 luglio 1821).


*    Molte cose si trovano, molte particolarità nelle forme umane (cosí dico del resto), che sono sul confine della grazia e della deformità o del difettoso,