Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1278

Pagina 1278

../1277 ../1279 IncludiIntestazione 26 febbraio 2013 100% Saggi

1277 1279

[p. 54 modifica] corrotta e piú moderna, introdottasi presso gli scrittori latinobarbari, come si può vedere nel Ducange. Il che per altro serve anch’esso a mostrare la derivazione o cognazione del latino silva col greco ὕλη, non essendoci altra ragione perché l’uso di tempi ignorantissimi e che non pensavano o sapevano nulla d’etimologie né di greco dovesse introdurre questa lettera greca y in una parola che gli antichi latini scrivevano per [p. 55 modifica]i, uso conservatosi fino a nostri tempi presso molti che scrivono ancora sylva e cosí ne’ derivati. E forse a quel tempo in cui, secondo che dice Cicerone, si cominciò a scrivere e pronunziare (cioè per u gallico) Pyrrhus e Phryges ec., in luogo di Purrus e Phruges che gli antichi scrivevano (vedi Forcellini in Y), si cominciò anche a scrivere e pronunziare sylva; o certo, in qualunque tempo questo accadesse, ebbe origine e causa dal vizio di volere in tutto conformare la scrittura e la pronunzia agli stranieri nelle parole venute da loro, vizio che Cicerone riprende nello stesso luogo (osservazione molto applicabile ai francesi). E ciò mostra che dunque silva si considerò per tutt’una parola con ὕλη, quantunque la scrittura sylva sia viziosa. Presso gli stessi greci de’ buoni tempi le parole che hanno la υ, quando subiscono le solite affezioni delle parole greche, cambiano spesso l’υ in i, come da δύο si fa δὶς, e ne’ composti (come διπλοῦς, διττὸς, δίστομος, διφυὴς ec.) sempre δι.

Tornando al proposito, ed oggi e da lungo tempo questa medesima lettera greca y, non per altro introdotta nell’alfabeto latino che per rappresentare l’υ greco ed esprimere il suono della u francese,