Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1194
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3°, L’uomo, se ben considereremo, non giudica mai della bellezza né della bruttezza se non comparativamente, e l’idea del bello è sempre comparativa e quindi relativa. Noi giudichiamo della bellezza estrinseca dell’uomo, sia reale sia imitata, molto piú finamente che di qualunque altro bello fisico. Perché? Perché naturalmente facciamo ed abbiamo fatto maggiore attenzione alle forme de’ nostri simili, che di qualunque altro oggetto e ne abbiamo notate le menome parti, le possiamo paragonare fra loro e quelle di un individuo con quelle di un altro o della generalità; e in questo modo abbiamo distinta e minuta ed esatta l’idea acquisita delle proporzioni e convenienze relative alla figura dell’uomo e delle sproporzioni e sconvenienze, che è quanto dire della bellezza e della bruttezza umana. Ma poniamo un individuo umano che non abbia mai veduto alcuno de’ suoi simili. Egli non saprà giudicare della bruttezza o bellezza bellezza loro in nessun modo, quando ne vegga qualcuno, massimamente se ne vede qualcuno isolato. Se però egli non avrà posta molta attenzione alle sue proprie forme, alla sua fisonomia, specchiandosi, per esempio, nelle fontane ec. Ed allora il giudizio ch’egli porterà delle forme di quel tal uomo sarà pur comparativo, cioè comparativo alla sua propria