Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1191

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[p. 473 modifica] torpido non si accorgerà della piccola differenza di struttura che è fra quella bocca o quella fronte che vede e quelle ch’è accostumato a vedere. Un fanciullo d’ingegno fino, penetrante, arguto, riflessivo, cioè di organi delicati, mobili, rapidi, pieghevoli, pronti, si accorgerà, o súbito o piú presto, di detta differenza e concepirà il senso e il giudizio della sproporzione e della bruttezza; perché gli oggetti che ha veduti gli ha osservati meglio e osserva meglio questo che or vede, e gli uni e l’altro gli fanno, o gli hanno fatto, piú viva, piú chiara e piú costante impressione; dal che deriva la maggior facilità ed esattezza della comparazione ch’egli fa in questo punto; comparazione ch’è l’unica fonte dell’idea delle proporzioni e convenienze. Ecco tutto il genio. Cosí discorrete proporzionatamente di tutte le altre età e di tutti gli altri oggetti e facoltà e vedrete come il genio di qualunque sorta non sia mai altro che una facoltà osservativa e comparativa, derivante dalla delicatezza e piú o meno perfetta struttura degli organi, che è quello che si chiama maggiore o minore ingegno.

[p. 474 modifica]2°, Se un fanciullo ha dintorno a se persone o di forme notabilmente diverse o di forme tutte brutte, e che tutte convengano in una certa specie di bruttezza, l’idea ch’egli si forma della bellezza e della proporzione è incertissima nel primo caso e sta solamente sui generali (cioè su quelle sole proporzioni che sono comuni a tutte le persone che lo circondano); e nel secondo caso egli concepisce espressamente per bello quello