Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1050

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[p. 367 modifica] mai di aver notato in nessuno scrittor greco in ordine alla lingua greca (e lo stesso dico d’ogni altra lingua antica). Al piú i grammatici e filologi greci non molto antichi né degli ottimi tempi della favella, faranno gli smorfiosi intorno alla purità dell’atticismo e all’escludere questa o quella parola o frase da questo o quel dialetto, riconoscendola però per greca e non escludendola dalla scrittura greca, come fanno i toscani rispetto all’italiana.

Diranno che la lingua francese, la piú timida, serva, legata di tutte quante le lingue antiche e moderne cólte o incolte, si mantiene tuttavia pura. Rispondo.

1°, La lingua francese, schiava rispetto ai modi, è liberissima (sia per legge o per fatto) nelle parole.

2°, La servilità di una lingua è incompatibile colla durata della sua purità, a causa della inevitabile mutazione e novità delle cose. Ma la lingua francese, formata com’é oggi, è ancor nuova. Le circostanze hanno voluto che ella ricevesse una forma stabile in un tempo moderno e da questa forma fosse ridotta ad esser lingua precisamente di carattere moderno. Non è dunque maraviglia se le cose moderne non la corrompono. La quale modernità