Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1048
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di formazione e di coltura, antichità unica fra le lingue moderne, è forse la cagione per cui l’indole primitiva della lingua italiana formata è piú libera forse di quella d’ogni altra lingua moderna cólta (siccome pure dell’esser piú naturale, piú immaginosa, piú varia, piú lontana dal geometrico ec.).
Tutte le lingue non formate sono libere per indole e per fatto. Tutte le lingue nella loro formazione primitiva sono parimente libere, qual piú qual meno, e per indole e per fatto. La quale libertà vengono poi perdendo a poco a poco secondo le circostanze della loro formazione. Tutte ne perdono alquanto (e giustamente) coll’essere ridotte a forma stabile, ma qual piú qual meno, e ciò dipende dal carattere sí dei tempi come delle nazioni e degli scrittori che le formano.
Parlando dunque delle lingue dopo che sono perfettamente formate, io trovo, rispetto alla libertà, tre generi di lingue. Altre libere per natura e per fatto, come l’inglese. Altre libere per natura, ma non in fatto, come si vuole oggi ridurre la nostra lingua da’ pedanti, non per altro se non perché i pedanti non possono mai conoscere fuorché la superficie delle cose e susseguentemente non hanno mai conosciuto né conosceranno l’indole della lingua italiana. Una