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138 pensieri (3731-3732-3733)

mostrato (se bisognasse) da favitor ec. Ma il detto  (3732) scambio tra il v e l’u è dimostrato piucché mai chiaramente da tutti o quasi tutti i verbi (ec.) composti di lavo, in cui lavo diventa luo. Contrazione la qual conferma mirabilmente e pienamente quella ch’io ho supposta ne’ perfetti in ui della seconda e massime della prima. Per esempio, domui è da domavi nello stessissimo modo che abluo per ablavo, soppressa la a e volto il v in u. Del resto, pluit ebat ha il perfetto pluit ed anche pluvit per evitar l’iato, come a p. 3706. Exuo is ui utum. Ruo is ui utum, contrazione di ruitum, che anche esiste, prova delle mie asserzioni. Vedi Forcellini, in Ruo e composti. Fruor, ĭtus e ctus sum, ma fruĭtus è piú usato, e cosí fruiturus ec. Luo is ui luitum dimostrato da luiturus. Anche si disse o scrisse luvi. Vedi Forcellini in luo, verso il fine. Fluo is fluxi, fluctum, fluxum e fluitum dimostrato da fluito e da fluitans. Tribuo, minuo, statuo, induo, arduo, acuo, annuo, innuo ec., imbuo ec. ui utum, co’ loro composti, e cosí con quelli di suo ec. In tutti questi supini l’i è stato mangiato per evitar l’iato, o come in docitum ec. Notisi che laddove l’u in tutti gli altri tempi di questi verbi, compreso il perfetto, è sempre breve. Vedi p. 3735 (19 ottobre 1823). Cosí i composti di fluo ec.


*    Lavito da lavare o da lavere (19 ottobre 1823).


*    Alla p. 3725. Queste osservazioni confermano il mio discorso1) sull’antico vexus di veho  (3733) (fatto da me in proposito di vexare). Ben è ragione che veho abbia vexum, poich’egli ha vexi, e poich’il supino corrisponde al perfetto. Viceversa quel discorso conferma grandemente queste osservazioni. Le conferma

  1. Vedi p. 2928-30.