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(2924-2925-2926) pensieri 81

delle volte non è altro che un sinonimo di essere, e s’usa in questo senso anche impersonalmente, come in italiano, francese e spagnuolo tutto dí. 1 Cosí anche nel greco moderno a ogni tratto  (2925) Δὲν ἒχει, non ci è, non ci ha. (9 luglio 1823).


*    Intorno al verbo habitare, che per virtú della sua formazione può essere e continuativo e frequentativo, si considerino gli esempi del Forcellini, in alcuni de’ quali (come in quello di Cicerone, de Senect, c. ult) egli ha decisissimamente il primo significato, in altri il secondo: o vale solere habere cioè esse ec. E vedi ancora il primitivo habere nel senso del continuativo habitare (dal qual senso deriva quello di questo verbo) nel Forcellini in habeo, col. 3 (9 luglio 1823).


*    È uso della nostra lingua di porre l’avverbio male come particella privativa in vece di in avanti gli aggettivi, i sostantivi, gli avverbi, i participii ec., o facendo di questi tutta una voce con quella, o scrivendo quella separatamente.2 Il qual uso ci è cosí proprio, che sta in libertà dello scrittore di fare in questo modo de’ nuovi accoppiamenti nel detto senso, sempre ch’ei vuole, siccome n’han fatto alcuni moderni,  (2926) per esempio il Salvini, ad esempio degli antichi, e stanno segnati nella Crusca. I francesi similmente: mal-adresse, mal-adroit, mal-adroitement, mal-aisé, mal-gracieux, mal-plaisant, mal-habile, mal-honnête ec. ec. Vedi il dizionario del Richelet in mal, fine. Or quest’uso è tutto latino e degli ottimi tempi. Vedi Forcellini in male (9 luglio 1823).


*    Maltrattare, maltraiter, maltratar - male-tractatio è d’Arnobio, appresso Forcellini voc. Male, fine, in vece di che altri dissero mala tractatio. È proprio de’ nostri

  1. Vedi p. 3907.
  2. Male per non o poco o difficilmente. Vedi la Crusca in male.
Leopardi. - Pensieri, V. 6