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EDIPO RE


Pag. 12, v. 43. - La feroce cantatrice è la Sfinge, della quale Edipo sciolse il noto enigma.

Pag. 14, v. 96. - Le foglie e le bacche d’alloro si cingevano al capo per indicare letizia e vittoria.

Pag. 19, v. 165. - Veramente era stato interrogato Apollo; ma chiunque fosse il Dio interpellato, l’oracolo procedeva sempre da Giove.

Pag. 19, v. 173. - Di fatti a Tebe il tempio di Artemide era appunto nell’àgora o piazza della città bassa.

Pag. 20, v. 186. - La spiaggia del Nume del vespero è l’Ade.

Pag. 20, v. 198. - Il talamo grande d’Anfitrite è l’Oceano Atlantico.

Pag. 31, vv. 397-98. - La cagna cantatrice d’enigmi è la Sfinge; cfr. addietro v. 43.

Pag. 33, v. 435. - Il Citerone è una montagna boscosa tra la Beozia, l’Attica e la Megaride, sulla quale era stato esposto Edipo: qui è preso per monte in generale.

Pag. 35, v. 468. - Metèco e forestiero ora si crede: è Edipo che si crede tale, cioè forestiero essendo egli venuto a Tebe da Corinto, e, prima d’esser re, metèco, ossia protetto dallo Stato.

Pag. 36, vv. 482 sgg. - Accenna al riferito responso di Apollo, il cui tempio in Delfo era sul monte Parnaso.

Pag. 37, v. 502. - I figli di Pòlibo, cioè Edipo che si credeva ed era creduto figlio di Pòlibo, re di Corinto; cfr. vv. 776 sgg.

Pag. 37, v. 515. - La vergine alata è la Sfinge che il coro vide quando mosse su Edipo per proporgli il noto enigma.