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me prevalse su quest’ultimo, pigliando il suo posto fra le misure143. Ma la perfetta equivalenza fra il Congius e la Brenta dimostra anche che essi non doveano contenere più di due Sextarii. Lo prova il fatto che nella Valle Brembana, malgrado le varie riforme delle quali parleremo in seguito, e dopo un intervallo di oltre otto secoli, si calcola tuttodì che 80 libbre di vino formino una Brenta144, come pure lo prova l’analogia con altre misure. Il Cavallo di vino corrisponde a due Brente145: ora, due Brente di quest’epoca da due Staja ciascuna corrispondono esattamente a libbre 160 o Pesi 16, e, come vedremo (v. § 6), di poco, e se non per una necessità di ragguaglio, si discostano due Brente dello Statuto del 1331. Il carico di 16 Pesi è quasi normale da noi per esprimere quella quantità, che può essere portata a schiena di cavallo; la Soma di frumento è di 16 Pesi (v. sopra c. I. §§ 2, 3): quella della carta pure di 16 Pesi (v. sopra c. I § 2 e Nota 56): il cavallo di sabbia, secondo lo Statuto del 1453, dovea essere appunto di 16 Pesi146, e se da questo peso normale se ne scostano le Some delle coti, del ferro, del rame, abbiamo procurato darne altrove una probabile ragione (v. Append. I § 4). — Oltre al Cavallo di vino vi era anche il Carro di vino. Nello Statuto più vecchio, dove si stabilisce il dazio sulla vendita del vino al minuto, la tariffa porta due soldi imperiali «de quolibet Carro vini147.» Questo nome è sopravvissuto fino ad oggidì per indicare il carico di 6 Brente, ed infatti nello Statuto dei dazii del 1431 il «Carrum seu Planstrum vini» (che si fanno sinonimi) si trova ragguagliato a 6