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et esse debet Contium unum quolibet anno. Il processo di trasformazione di questi nomi avvenne uniformemente in tutti questi contadi. Il vaso col quale si determinava la capacità del Congius era volgarmente chiamato Brenta: per alcun tempo la distinzione si mantenne e nella legislazione e nella consuetudine, perchè con un nome si indicò una data quantità di staja di vino, coll’altro il vaso che conteneva quel vino, ma poi, come era naturale, il nome popolare prevalse, e con quello di Brenta si indicò e il vaso e la quantità del vino in esso contenuta.

144. Questo lo udimmo asserire da alcuni abitanti di quei luoghi senza che neppure ne fossero interpellati: il che accresce forza alla loro dichiarazione.

145. Tiraboschi, Vocab. dei dialetti Berg. s. v. Forse a quest’epoca si diceva cavalata. V. Nota 146.

146. Stat. an. 1453, 3 § 124: quod quelibet persona que vendet sablonum ad cavalatam teneatur dare ad computum pensium sedecim sabloni pro qualibet cavalata. Forse quello che noi chiamiamo ora Cavallo di vino ne’ secoli andati si chiamava Cavalata, o Caballata. In una carta del 1234 (Bibl. Sebus. p. 51 ap. Du Cange s. v.) abbiamo: ego Rodulphus de Thoria pro remedio anime mee — concessi una caballatam vini puri.

147. Stat. an. 1204-48, 14 § 14: Statuimus quod quilibet vendens vinum ad minutum debeat dare Comuni Pergami solidos duos imper. de quolibet carro vini quod vendiderit.

148. Stat. Datior. Berg. fol. 37 r.: vinum quod esset valloris librarum quinque vel abinde infra soldos tres imper. pro quolibet carro intelligendo carrum quo ad solutionem suprascripti datii Brentas sex. — Solvat soldos quatuor imper. pro quolibet plaustro seu carro. fol. 37 v.: item quod carrum vini intelligatur sex Brentarum ad Brentam Comunis Pergami.

149. Il nostro amico prof. Tiraboschi ci comunica il seguente brano del Regolamento de’ Corpi e dell’Economico della Comunità di Clusone, stampato a Bergamo nel 1793 ove si legge: «Per togliere qualunque mala interpretazione sopra la misura del vino così bianco come nero, dovranno considerarsi sempre li Carrari il carico di tre Cavalli di vino, e il Cavallo per Cavallo.» Qui per Carraro s’intende una di quelle Botti, dette ancora Carér, che servono pel trasporto del vino, e le quali, al contrario dell’altre usate a conservare il vino nelle