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guenciare — guerire. 249


erano molto devoti; e ciò per opposizione a Ghibellino che da principio designava gli aderenti agli Hohenstaufen, e poi gli aderenti all’Impero. V. Ghibellino. Il vocabolo in sè stesso derivò da aat. hwëlfo, hwêlf, giovine fiera; ed era già stato appropriato a parecchi signori d’una casa sveva, dalla quale la Estense di Baviera ereditò titoli e averi. Passò in Italia verso il 1200. Il tm. ha Guelfe e Welfe. Deriv.: Guelf-eggiare-ismo; neo-guelfi-guelfismo.

Guenciare, guencire, sguisciare, sfuggire (Fatti d’Enea). Coll’afr. prov. guenchir, ganchir, procedette da bl. * vencire che risaliva evidentemente ad abfr. * wenkian. L’aat. è wenkan, wenken, wenchen, mat. wenken, muoversi improvvisamente da una parte o all’indietro, cedere, tm. wanken, vacillare. L’afr. ganchir suppone anche un abfr. * wankian accanto a wenkian; e tm. wanken e l’it. Scancio, Sguancio suppongono un aat. wankan. L’as. era wenkëan. Il lad. presenta la forma guinchir, cedere. Qui adunque abbiamo un vb. denominativo sviluppatosi dal sost. wanc, movimento brusco fatto da una parte o all’indietro; e spetta per conseguenza alla radice stessa di Guancia.

Guercio, dagli occhi storti, malvagio, ingiusto (Dante). Le altre forme neol. di questo agg. sono: lad. guersch, viersch, a. sp. guercho, prov. guer, delf. guerlio, comas. sguercio. Il gu iniziale presuppone un w ger.; e perciò si fa risalire la parola ad aat. twer, dwerch, da cui tm. quer, obliquo, storto. La scomparsa del d iniziale è accaduta altre volte, per es. nel fr. gualir. Deriv. guerci-accio-ssimo.

Guerenza, guirenza (antiq.), risanamento, guarigione (Rim. Ant. I, 393). È un sost. verbale svoltosi da Guerire. V. q. verbo.

Guerire (antiq.), sanare o risanarsi. È forma varia di guarire, riposante su as. werian, anrd. veria, come fr. guerir su abfr. * werian. Deriv.: guerenza; gueri-gione-mento; guirenza.