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242 guari — guarire.


pel tramite fr., mentre quelle che cominciano per gua sono d’immediata orig. ger. Deriv.: guarentire, guarentigia.

Guari, guero, molto, molto tempo (Villani, Boccaccio). È un avverbio d’estrazione germanica, cui corrispondono fr. guère, guères, afr. guaires, waires, vall. gaire, gaigre, cat. gaire, d’ug. sig. Il Diez restò dubbio se si dovesse riferire all’avv. aat. wari = l. verus, nel senso di “bene, fortemente, grandemente”, da cui sarebbe stato facile il passo a “molto”, ovvero ad aat. weîgaro, violento, molto, rispondentissimo alla forma di afr. gaigre. A quest’ultima ipotesi s’attiene anche il Mackel, che oltre a weigaro ammette anche un waigaro. Quest’avv. ger. che diè aat. weigaro, weigiro, mat. weiger, si dileguò da quel campo; benchè restino di quella stessa radice il vb. weigern, ricusare, e Weigerung, rifiuto, significati attinentisi al primo dei due sensi di weigaro, cioè “violentemente”. Secondo lo Schade weigaro non è avv. primitivo, ma formatosi da agg. weigar, temerario.

Guarire, restituire o ricuperare la sanità (Dante, Villani). Questo vb. e afr. prov. guarir [pic. garir], fr. guerir hanno per base immediata ger. warjan, got. varian aat. warian, werian, werjen, werren, weren, proteggere difendere, proibire, impedire, donde mat. wergen, weron, wern d’ug. sig., e tm. wehren, proibire, vietare, arrestare. Corrispondono qui as. werian, werëan, werjen, d’ug. sig.; anrd. veria, difendere, impedire. Da questo è facile scorgere che passando nel rom. il vb. ger. subì un notevole cangiamento di significato, cioè da “difendere” in generale passò a quello di “difendere un malato, risanarlo”. Nel campo ger. spetta qui Wehr, difesa, argine: parola che nel primo senso entra in Landwehr, milizia nazionale, e propriamente “difesa del paese”; e nel secondo l’abbiamo già vista sotto Gora a cui diede origine. Per Kluge la connessione con wahren, osservare, stare attento, a cui risponde wor, gr. ὁράω vedere, non è sicura, a cagione del significato; nel che mi