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nota 575

critica ha sempre lo stesso verbo diceva, che gli editori sostituivano per evitare u_a triplice ripetizione, peraltro nell’uso stilistico del tempo e del Boccaccio in particolar modo.

Pag. 125: «E posto che io giá vecchio abbia i membri piú gravi e piú ponderosi di te, almeno...», che il nostro testo rettifica: «E posto che io giá vecchio non ho forse guari i membri piú poderosi di te, almeno ecc.» .

Pag. 129: «Florio molto si rallegrava, perché giá gli pareva avere a ricevere la promessa ricevuta degl’iddii», laddove la lezione manoscritta dice: «Florio ecc., perché giá gli pareva avere incominciato a ricevere l’impromesso aiuto degl’iddii».

Pag. 141: «S’ella muore giustamente, leverommi io a difendere la ingiustizia?», che il nostro testo rettifica: «S’ella ecc., leverommi io a volere difendere la giustizia?», dove il verbo «difendere» significa «impedire», con un’accezione che è assai frequente nel Boccaccio, ma che, non intesa, induce a non capire e perciò a postulare la variante ingiustizia.

Pag. 167: «... prese temoroso sonno, e infino alla mattina, forse con battaglie non minori nel suo dormire che nel vegghiare avute aveva», che il nostro testo legge: «prese ecc. ecc. che essendo desto, si riposò», con un verbo che completa il periodo, ma che gli editori avevano soppresso per l’apparente contraddizione fra il sonno agitato e il «riposare», che invece equivale al semplice «dormire» .

Pag. 169: «... s’ingegnò di trarre indietro quello che agl’iddii saria impossibile frastornare», dove i codici leggono far tornare, con un concetto e un’espressione che sono assai comuni nel Boccaccio.

Pag. 191: «Vedendo [Fileno] Biancofiore stare con la reina, e con dubbioso viso e piú che l’usato mesta, cosí incominciò a parlare», che il testo critico intende diversamente con maggiore opportunitá: «Vedendo Biancofiore stare con la reina, e con dubbioso viso, davanti alla reina, cosí ecc.».