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libro secondo 141

egli, del mio aiuto piú sollecito di te, giá te l’abbia mostrato. Ma dubito che tu negligente al mio soccorso ti stai costá, forse contento d’abbracciare o di vedere alcun’altra giovane, e, dimenticata me, hai de’ miei impedimenti poca cura. Ond’io, dolorosa, senza conforto per te mi muoio, avvegna che uno solo ne porterá l’anima mia agl’infernali iddii, o altrove che ella vada, che io veggio manifestamente ad ogni persona doler della mia morte, e dire che io muoio per te, e per altra cosa no. Ma se gl’iddii mi volessero tanta grazia concedere, ch’io ti potessi solamente un poco vedere anzi la mia morte, molto mi sarebbe a grado, e il morire meno noioso. Dunque, o dispietato, che fai? Deh, vieni solamente a porgermi quest’ultima consolazione, se l’aiutarmi in altro t’è noia». Queste e molte altre parole andava fra sé dicendo Biancofiore, menata continuamente con istudioso passo alla sua fine. Niuno era in Marmorina tanto crudele che di tale accidente non piangesse, e l’aere era ripieno di dolenti voci. Ma ciascuno, non potendo, piú oltre che ’l piangere, mostrare che di lei gli dolesse, diceva: «Gl’iddii ti mandino utile e tostano soccorso, o dopo la tua morte alloghino la tua anima graziosa nella pace de’ loro regni». E giunti i sergenti al misero luogo dov’era acceso il fuoco, e ragunato infinito popolo per vedere, il siniscalco fece fare grandissimo cerchio, acciò che senza impedimento i sergenti potessero il loro uficio fare. Ma a Biancofiore corsero agli occhi molto di lontano i due cavalieri, che giá a lei s’avvicinavano per la sua difesa: e senza sapere piú avanti del loro essere che gli altri che quivi erano, imaginò che l’uno di costoro fosse Florio, il quale quivi alla diliberazione di lei fosse venuto. Per la qual cosa, ricordandosi della promessa della santa dea, alquanto il naturale colore le ritornò nel viso, e cacciando da sé alquanto di paura, si cominciò a riconfortare, e a prendere speranza della sua salute.

Florio e Ascalione, pervenuti al tristo luogo per grande spazio prima che il giorno apparisse, affannati per lo perduto sonno, vaghi di riposarsi, Florio perché era giovane e non