Novellette ed esempi morali (Bernardino da Siena)/La vecchia ostinata
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LA VECCHIA OSTINATA
Degli essempli io te n’ho detto per altre volte; ma io te ne vo’ dire uno che è fresco fresco, che ha pochi anni. Fu nel 1419, e seppilo da uno che fu Guardiano di Monte Sion in Jerusalem....
Oh, che giudicio di Dio fu quello! E però, donne, quello che voi non faceste l’altra volta, fatelo ora: fate che come vi partite di qui da la predica, che voi entriate in Santo Martino, entrando cosí per Porrione; e questa entrata de la chiesa sia per dimostrare che con ogni persona voi facciate pace, e apresentate e offerite questa pace nella chiesa, chi vi può entrare. E poi quando voi vi ritrovarete insieme con quelle a cui voi avete portato odio, e voi vi rapacificherete insieme, e fate che niuna ci rimanga a fare. E se voi non poteste tutte entrare dentro, passate oltre da la Piazza per segno di dare e rendare pace. E fate che voi vi riguardiate: se ci so’ di quelle che sieno gravide, non vi mettete a pericolo di farvi danno a le vostre persone né a le criature che voi avete concepute. Simile dico a voi, uomini: andate a offerire la pace a la Vergine Maria in Vescovado, acciò che ella vi conservi in pace, e guardivi da’ pericoli, e’ quali vi so’ aparechiati, avendo l’odio, nel cuore. E poi quando vi ritroverete insieme con quelli co’ quali voi avete odio, e voi vi rapacificherete. Or fate che niuna non ce ne rimanga a fare. — A casa.
Dico che nel dicianove andò una galea in Jerusalem al Santo Sipolcro di Cristo, ne la quale galea fra gli altri v’era una vechiarella di quelle maledette superbe, che come sa chi v’è stato, elli vi si sta dentro a sedere. Colei stava cosí co le gambe distese, e uno garzone pure peregrino, passando per la galea, li viene posto il piè a questa vechiarella, e fecele un poco male, e mai non poté tanto operare né pregare che ella gli perdonasse, che mai gli volesse perdonare. A la fine, quando furono giònti in Giaf, dove iscaricano i peregrini, questo garzonetto le domanda piú e piú volte perdono; ella sempre stette ostinata a non volere perdonare. Non potendo avere perdono da lei, andò, come è usanza, al luogo de’ frati, là dove tutti si debbono confessare prima che vadano vedendo quelli santi luoghi, e come so’ confessati, di subito si comunicano. Costui essendo confessato d’ogni suo peccato, e avendo detto come sciaguratamente, non avedendosene, elli aveva fatto male a questa donna e domandatole perdono piú e piú volte, e che ella non gli aveva voluto perdonare, gli fu detto che egli ritornasse a lei e domandassele perdono, prima che elli si comunicasse. E elli cosí facendo, giònto a lei, dicendole: “Madre mia, io vi prego per amore di Cristo Jesu nostro Signore, il quale volse essere crocifisso per la salute di tutti i peccatori, i quali gli hanno fatto offesa; deh, io vi prego che voi mi perdoniate el male ch’io vi feci; fu sciaguramente, nol feci a studio; per l’amore di Dio, io ve n’adimando perdono;” infine, avendola costui molto pregato, ella non volendo udire, el cacciò via, dicendoli: “Io non ti vo’ perdonare.” A la fine non potendo costui avere niuna buona parola da lei, ritornò al confessore, dicendoli come non poteva avere niuna buona parola. Anco el confessore volse che egli ritornasse a lei la siconda volta, e che gli chiedesse perdono. E esso cosí fece. Tornato a lei dimandandole per l’amore del Nostro Signore Jesu Cristo perdono, anco il cacciò, dicendoli che mai non gli perdonarebbe. El garzone tornò la siconda volta al confessore, e disseli come ella l’aveva cacciato, come ella aveva fatto la prima volta. El frate volse che elli ritornasse a lei anco la terza volta. Come ella aveva fatto l’altre volte, cosí fece la terza, dicendo che di perdonare non ne voleva udire nulla. Onde che, ultimamente tornato al frate, e déttogli come la cosa stava, el frate gli disse: “Va’ e piglia el Santissimo Corpo di Cristo, poiché tu hai fatto quello che tu debbi dal canto tuo: va’ e comunicati e fa’ la tua divozione.” Oooh! Oh, che orribile cosa fu questa! O giudicio di Dio grande! O che cosa ne seguí elli? Che essendo costui a l’altare, come elli ebbe preso el Corpo di Cristo, cosí di subito entrò el diavolo adosso a colei. Era nel mezzo de la chiesa una citernuzza, là dove costei fu da’ diavoli gittata viva viva, e a fatiga vi potrebbe entrare una persona, tanto è poco larga! Ella non fu veduta quando vi fu gittata; ma essendo sentuto el busso grande, e non trovata costei, fu veduto apertissimamente come fu lei che fece quello busso. E come videro che costei v’era meno, cosí subito ebbero graffi, e cercaro se la potessero trovare; e avendo i graffi atti a potere avere quel corpo, el trovaro, e ritirarolo fuore; e pensaro che veramente, el diavolo ve l’aveva gittata dentro; considerando la piccola offesa che l’era stata fatta e il modo, che fu disavedutamente, e veduto con quanta umilità el garzone l’aveva domandato perdono, e veduto dove costei andava, cioè in luogo santo e divoto, là dove el Signore del cielo e della terra volse patire tanta pena per la salute de’ peccatori che vogliono tornare a lui. E questo si dimostrò quando elli disse a l’Eterno Padre: “Pater, dimitte illis, quia nesciunt quod faciunt. Doh, Padre mio, perdona a costoro che mi crocifigono, ché elli non sanno quello che si fanno.” E per certo a considerare questo essemplo ha da avere grandissima paura in colui che non vuole perdonare. E questo t’ho detto che è fresco fresco.