Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/47


apologhi e novellette 35

costei, fu veduto apertissimamente come fu lei che fece quello busso. E come videro che costei v’era meno, cosí subito ebbero graffi, e cercaro se la potessero trovare; e avendo i graffi atti a potere avere quel corpo, el trovaro, e ritirarolo fuore; e pensaro che veramente, el diavolo ve l’aveva gittata dentro; considerando la piccola offesa che l’era stata fatta e il modo, che fu disavedutamente, e veduto con quanta umilità el garzone l’aveva domandato perdono, e veduto dove costei andava, cioè in luogo santo e divoto, là dove el Signore del cielo e della terra volse patire tanta pena per la salute de’ peccatori che vogliono tornare a lui. E questo si dimostrò quando elli disse a l’Eterno Padre: “Pater, dimitte illis, quia nesciunt quod faciunt. Doh, Padre mio, perdona a costoro che mi crocifigono, ché elli non sanno quello che si fanno.” E per certo a considerare questo essemplo ha da avere grandissima paura in colui che non vuole perdonare. E questo t’ho detto che è fresco fresco.


MADONNA SARAGIA


Doh! io ti voglio dire quello che intervenne una volta a Siena. Elli fu una madonna Saragia, la quale era molto ghiotta delle saragie marchiane; la quale aveva una vigna, sai, costí fuore verso Munistero. E venendo colà di maggio il mezzaiuolo a Siena, dice madonna Saragia a costui: