Monete e medaglie degli Spinola/Capo III
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CAPO III.
UOMINI ILLUSTRI DI CASA SPINOLA
In questo capo noterò quelli che ottennero i maggiori onori nella via del sacerdozio, e gli altri che furono insigniti delle più cospicue dignità civili; e tratterò ne’ seguenti di quelli che acquistarono rinomanza nelle lettere, e di quelli che nella pietà religiosa, e nella civile. Non meno di dodici cardinali ebbe la Famiglia Spinola nei vari rami in ch’è divisa. Altri n’enumerano quattordici ma dubbiosa assai è l’esistenza di Giovanni che vuolsi salito a quel grado nel 1252, e di Simone che si fa vivere nel 1288. I migliori scrittori tengono, che Agostino figlio di Giovanni di Nicolò del ramo di S. Luca fosse il primo del casato, onorato di quella dignità. Egli era nato in Savona, e resse successivamente la diocesi di Perugia, della sua patria e di Alatri. Clemente VII lo fe’ Cardinale, li 11 ottobre 1527. Tenne l’alto uffizio di Camerlengo della Chiesa e ricco di meriti morì in Roma il 18 sett. 1537. Vicino a lui per il tempo è Filippo di Agostino dei Signori di Tassarolo da cui nacque il 3 dicembre 1535. Dopo aver sostenuti con lode diversi uffizi, da Papa Gregorio XIII ebbe il cardinalato nel 1572.
Orazio figlio di Giovanni e di Geronima Doria sorella del valoroso Gian Andrea fu insieme Cardinale ed Arcivescovo di Genova ove morì il 21 giugno 1616, lasciando gran desiderio di sé. Un altro Agostino nato nel 1595 dal famoso Ambrogio, fu più celebrato per la sua accesa carità per i poveri e gli afflitti, che per aver governato le ricche diocesi di Tortosa, di Granata, di Compostella e di Siviglia, e per il cardinalato ch’ebbe da Paolo V. Non men di trenta mila scudi dispensava ogni anno ai bisognosi, che amava come fratelli, e non bastando a tanta carità i redditi che ritraeva dalle dignità e dalla famiglia era costretto ad implorare soccorso dagli amici e parenti. Urbano VIII decorò nel 1626 della porpora Gian Domenico già Uditore generale di Ruota, poi Vescovo di Anversa e Matera nel Regno di Napoli, e poscia di Luni e Sarzana in Liguria, quindi Arcivescovo di Messina e finalmente Vescovo di Mazzara in Sicilia. Molte costituzioni scrisse a migliorare i costumi del clero delle diocesi che gli furono confidate.
Giulio nato il 13 maggio 1612 da Gio. Batta di Giorgio Signor dell’Isola, dopo esser stato delegato in più luoghi delle Romagne e Nunzio in Napoli ed all’Imperatore ricevè il cappello cardinalizio il 7 marzo 1667. Fu Arcivescovo prima di Laodicea in partibus, poi Vescovo di Sutri e Nepi, e finalmente Arcivescovo di Lucca.
Giovanni Battista figlio di Giovanni nacque in Madrid il 21 sett. 1615, ed al Cardinalato congiunse l’Arcivescovato di Genova.
Un altro Gian Battista di Francesco Maria nato in Genova il 3 agosto 1646, ebbe la porpora il 16 dicembre 1695. Fu legato di Bologna, Camerlengo di S. Chiesa, e morì il 12 aprile 1725.
Nicolò figlio di Gio. Domenico nacque in Ispagna il 20 febbraio 1659. Fu Governatore di varie provincie, Prefetto della Grascia, Arcivescovo di Tebe, Nunzio in Toscana, in Polonia, Uditore Generale di Ruota, e finalmente Cardinale il 16 dicembre 1715. Morì il 12 aprile 1725.
Giorgio figlio di Cristoforo era nato in Genova il 5 giugno 1667. Sostenne varii governi, e luminosi uffizi nelle Romagne e fuori. Il 29 novembre 1719 ebbe la porpora. Innocenzo XIII lo volle per suo Segretario di Stato, e dopo la morte di lui andò Legato in Bologna. Mancò il 17 gennaio 1739.
Un terzo Giambattista figlio di Francesco del ramo degli Spinola soprannominato dei Savi, e Maria Negrone, nato in Genova il 9 luglio 1681 da Clemente XII fu decorato della dignità cardinalizia. Ei governò da legato la provincia di Bologna per sette anni con lode. Nel 1751 fu promosso al Vescovato di Albano, e mentre visitava la diocesi fu colto dalla morte nel 1753.
La Chiesa di Palestrina gloriasi di avere avuto a suo Vescovo il Cardinale Girolamo nato in Genova il 13 ottobre 1713. Il Petrini nelle sue Memorie prenestine stampate in Roma nel 1795 descrisse i meriti di questo buon prelato che compianto morì il 22 luglio 1784.
Il più recente Cardinale di casa Spinola è Ugo figlio di Francesco Maria, ed Eugenia Pallavicini da poco mancato ai vivi. Di lui parlerò illustrando la medaglia, che ne riporto.
Molti sono gli Arcivescovi, ed i Vescovi usciti da questa famiglia; io ricorderò tra i primi: Carlo dell’ordine dei Servi Arcivescovo di Rossano morto nel 1671; Emmanuele di Monreale nel 1338; Pietro prima Vescovo di Savona e finalmente Arcivescovo di Cagliari; Nicolò Antonio di Lepanto nel 1770.
La Metropoli di Genova oltre il Gian Battista vanta altri due Arcivescovi del casato Spinola. Porchetto che la governò al principio del secolo XIV in tempi assai difficili per la lotta dei Guelfi e Ghibellini, e che pure assai giovò la sua Chiesa. Ci rimangono gli atti del sinodo diocesano, ch’egli tenne nel 1310, e che vennero pubblicati per cura dell’erudito Abbate Sbertoli. Gian Battista figlio di Felice resse prima la diocesi Sarzanese, il cui clero riformò. Vi tenne un sinodo diocesano nel 1674, e poscia nel 1686 fu mandato in Corsica qual visitatore apostolico. Innocenzo XII lo elevò alla sede genovese nel 1694 e vi durò sin alla morte avvenuta nel 1705.
Fra i Vescovi meritano speciale memoria: Agostino figlio di Gherardo Marchese di Arquata, Vescovo di Ajaccio e poi di Savona, celebratissimo per dottrina, pietà, e zelo, e per saggi regolamenti lasciati a quella diocesi; Ambrogio prima Superiore di varie case della congregazione di S. Paolo e Provinciale, ed Assistente generale, poi Vescovo di Ventimiglia, e quindi di Luni e Sarzana.
Carlo fu figlio di Giovanni di Nicolò, e fratello del Cardinale Agostino, che secondo i costumi del tempo gli cesse la diocesi di Perugia.
Emmanuele Vescovo di Albenga nel 1306 fu ucciso in una popolare sommossa. Un altro Emmanuele fu secondo l’Ughelli Vescovo di Bietto nel 1318.
Francesco Maria dei Chierici regolari teatini, fu da Urbano VIII elevato alla sede Savonese, ma contraddicendo il Governo civile della Liguria, venne esiliato, e morì nel 1656.
Giorgio figlio di Francesco fratello del Cardinale Gian Battista, fu promosso al Vescovato di Albenga nella fresca eta di 35 anni e vi celebrò un sinodo diocesano nel 1699.
Nicolò osservantissimo religioso teatino fu eletto Vescovo di Ventimiglia il 31 gennaio 1617 e cessò di vivere nel 1622.
Paolo Maria della religione somasca tenne per otto mesi il Vescovato di Sagona in Corsica, e morì nel 1658.
Pietro dell’ordine Francescano fu Vescovo di Ajaccio nel 1698.
Prospero Vescovo di Sarzana si rese benemerito in ispecial modo nella guerra e pestilenza che afflissero quel paese, e da tutti compianto morì nel 1664.
Raffaele tenne il Vescovato di Nebbio in Corsica nel 1331, ed un altro Raffaele quello di Ajaccio, verso il 1418.
Stefano dell’ordine teatino fu consagrato Vescovo di Ventimiglia nel 1602. Governò la diocesi con vigilanza ed ottimo esempio sino al 1613, nel quale morì.
Savona annovera tra i suoi Vescovi un altro Stefano Spinola dei Somaschi. Sono assai conosciuti e stimati gli atti del sinodo diocesano, che colà tenne nel 1680 e furono stampati in Cuneo.
Eremitano di S. Agostino era fra Vincenzo Spinola prima Vescovo di Tagaste, e poi di Brugnato, che chiuse i suoi giorni nel 1639.
Non Vescovo, ma riformatore dei Canonici Regolari di S. Marco in Mantova, e poi Superiore generale di quelle ordine fu il Venerabile Alberto Spinola vissuto verso il 1164, che lasciò fama di uomo assai pio. Né posso chiudere quest’elenco degli Spinola che occuparono alti uffizi di chiesa senza tener parola di Angelo, che fu Preposito Generale della religione Somasca nel 1698 e nel 1707, e del P. Giorgio ch’ebbe la stessa dignità nella congregazione dell’oratorio di S. Filippo nel 1787.
E sebbene non conseguissero onori terreni, pur si resero assai benemeriti della religione e della civiltà, altri Spinola, che la vita loro prodigarono per la salvezza dei loro fratelli. Ricorderò più sotto illustrando le monete di Tassarolo, che ne portano l’effigie, il glorioso martirio del P. Carlo arso vivo nel Giappone, in odio del vangelo, che predicava a quelle idolatre genti. Giacomo, Giunio e Bartolomeo furono cavalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, e morirono combattendo contro i Mussulmani.
Andrea nel 1612, Nicolò di Luca nel 1656 morirono di peste curando, e soccorrendo gli appestati.
E da coloro ch’ebbero onori ecclesiastici, ed arsero di amore per il prossimo e per la religione, facendo passaggio agli altri, che servirono la patria nei più alti uffizi, con piacere ricorderò, che non meno di venti volte i membri della famiglia Spinola furono chiamati al maggior consolato, nei primi tempi del comune genovese.
Guido, come già notai, fu console nel 1102, nel 1110, e nel 1120. Diversi Oberti nel 1149, nel 1154, nel 1157, nel 1161, nel 1163, nel 1167, nel 1172, nel 1188, nel 1207, e nel 1214. Ansaldo nel 1150, nel 1152, nel 1159. Guido figlio di Oberto nel 1189, e nel 1201, e Guglielmo nel 1208, nel 1212, e nel 1216.
Allorché la Città era governata da Podestà forestieri, molti Spinola furono chiamati ad aiutarli col loro consiglio, e prima di ogni altro quel Guido che fu console nel 1189, e 1201.
Ben quaranta volte soggetti di casa Spinola furono annoverati tra gli anziani del comune negli anni che corsero dal 1303, al 15281. E da quest’anno sino al cader della Repubblica non si venne mai all’elezione del Doge senza che numerosi voti cadessero sopra alcuno Spinola, e non meno di undici salirono a quell’alto grado2.
Il primo, ad esservi chiamato fu Battista figliuol di Tommaso eletto nel 1531, e morto nel 1539.
Luca figliuol di quel Battista, che fu uno dei Riformatori della Repubblica nel 1528, è disceso dal ramo degli Spinola, che giusta la sentenza del Casoni ebber il soprannome di Savi per la gravità dei costumi, e per ogni più eletta virtù, fu eletto Doge nel 1551. In lui risplendevan le doti necessarie al capo del governo, e molto giovò alla Repubblica nei tempi procellosi, in che la resse.
Simone di Gian Battista creato Doge nel 1567 morì in uffizio, e lo seguì al sepolcro il lutto dei cittadini.
Tommaso di Antonio discendente di Gherardo Signor di Lucca e Tortona conseguì il dogato nel 1613; Andrea di Cristoforo nel 1629; Alessandro di Andrea nel 1654; Agostino di Felice nel 1679; Luca di Luciano nel 1687; Domenico Andrea di Cristoforo nel 1732; e Nicolò di Francesco Maria nel 1740.
L’ultimo degli Spinola innalzato alla dignità dogale fu Ferdinando di Gherardo, quello stesso nel quale, come vedremo, si estinse la linea dei Marchesi d’Arquata. Ei ricusò pero l’offertogli onore per l’avanzata età. Riporto nei documenti le iscrizioni, che potei rinvenire nei sepolcri degli Spinola, che fur Dogi (V. Doc V), stimando di far cosa grata al lettore3.
Dopo il Doge l’uffizio di Senatore era il più alto che la Repubblica avesse. Molti sono gli Spinola, che l’ottennero. Di essi noto qui il nome coll’anno in cui furono eletti, sembrandomi gloria non ultima di sì illustre famiglia l’annoverar tra i suoi membri un sì largo numero di persone, che furono stimate degne di seder coi reggitori della Repubblica.
SENATORI DI GENOVA
DELLA FAMIGLIA SPINOLA
Francesco di Battista, d’Andrea nel 1528 e 1535.
Battista d’Antonio nel 1529.
Ambrogio di Stefano nel 1540.
Luca d’Agostino nel 1550.
Giacomo di Luca nel 1555.
Simone di Gian Battista nel 1560.
Francesco di Battista di Antonio nel 1565.
Gio. Battista di Antonio nel 1576 e 1588.
Goffredo di Luca nel 1578.
Nicolò di Stefano nel 1578.
Carlo di Paolo nel 1580.
Giovanni di Nicolò nel 1581, 1583, 1586.
Nicolò di Luca nel 1584.
Giacomo di Federico nel 1585.
Agostino di Ambrogio nel 1589 e 1603.
Orazio di Gian Maria nel 1590.
Carlo di Luciano nel 1592.
Paolo Battista di Simone nel 1594.
Filippo di Girolamo nel 1596.
Giorgio di Luciano nel 1597.
Giulio di Gian Agostino nel 1598.
Gian Maria di Gian Luca nel 1599.
Gian Battista di Bernardo nel 1600.
Gaspare di Goffredo negli anni 1601 e 1609.
Lazaro di Biagio nel 1602.
Cesare di Antonio nel 1603 e 1610.
Marco di Taddeo nel 1605 e 1616.
Tommaso di Antonio nel 1605 e 1611.
Gian Battista di Giorgio nel 1608 e 1614.
Opizio di Michele negli anni 1612, 1620, 1624 e 1643.
Andrea di Cristoforo negli anni 1613, 1624 e 1628.
Antonio di Gio: Battista nel 1617.
Luigi di Pietro nel 1619.
Agostino di Luca nel 1622.
Stefano di Pietro nel 1622.
Giannettino di Giovanni nel 1626.
Gian Nicola di Gio: Maria negli anni 1626 e 1639.
Gian Luca di Giovanni nel 1628.
Leonardo di Stefano nel 1629. Girolamo di Marc’Antonio nel 1631.
Gian Agostino di Ascanio nel 1631.
Alessandro di Andrea nel 1634.
Francesco di Battista nel 1634.
Paolo di Giovanni nel 1636.
Giacomo di Tommaso nel 1637.
Luciano di Carlo nel 1639, 1645 e 1655.
Gian Stefano di Girolamo nel 1641.
Gian Nicolò di Stefano nel 1642, 49 e 54.
Gian Maria di Gian Battista negli anni 1646, 1657 e 1663.
Felice di Agostino nel 1648, 1656 e 1657.
Paolo di Giovanni nel 1651.
Nicolò di Francesco nel 1652.
Nicolò di Antonio nel 1656.
Girolamo di Antonio nel 1658.
Napoleone di Stefano nel 1659.
Francesco Maria di Gio. Batta nel 1660.
Gian Battista di Leonardo nel 1661.
Giacomo Maria di Giulio Cesare nel 1663.
Carlo di Cristoforo nel 1665.
Gian Antonio di Franco negli anni 1666, 1674 e 1681.
Filippo di Giulio 1667.
Cristoforo di Cristoforo 1668.
Gian Domenico di Gian Luca negli anni 1669 1678 e 1693.
Gian Francesco di Nicolò nel 1671.
Girolamo di Tobia nel 1671.
Gian Pietro di Gian Battista nel 1673.
Agostino di Felice nel 1675.
Stefano di Quilico nel 1677.
Gian Andrea di Stefano nel 1678.
Girolamo di Tobia nel 1679. Gherardo di Filippo negli anni 1682 e 1694.
Gian Maria di Paolo nel 1684.
Gian Battista di Gian Stefano nel 1685 e 1705.
Giorgio di Gian Benedetto nel 1686.
Girolamo di Gian Antonio nei 1687.
Gian Antonio di Francesco nel 1689.
Giorgio di Luciano nel 1695.
Federico di Ecc.mo Francesco Maria nel 1696.
Luciano di Carlo nel 1699.
Stefano di Gian Battista nel 1700 e 1712.
Franco di Nicolò nel 1703 e 1718.
Gian Benedetto di Gian Francesco nel 1704.
Francesco Maria di Girolamo nel 1706.
Carlo di Giorgio nel 1707 e 1714.
Agostino di Gian Antonio nel 1708.
Eliano di Carlo nel 1709. 1713.
Felice di Girolamo negli anni 1716, 1722, 1730 e 1735.
Felice di Cristoforo nel 1718.
Domenico Maria di Cristoforo negli anni 1720 e 1728.
Nicolò di Francesco Maria nel 1720.
Filippo di Gherardo nel 1722 e 1733.
Gian Benedetto di Giorgio nel 1724.
Gian Stefano di Gian Andrea nel 1725.
Cristoforo di Domenico nel 1726 e 1735.
Vincenzo di Domenico nel 1728.
Gian Luca di Gian Domenico nel 1731.
Agostino di Felice nel 1737.
Felice di Cristoforo nel 1738.
Francesco Maria di Federico nel 1740.
Giuseppe di Francesco nel 1741.
Gian Antonio di Francesco nel 1744. Francesco Maria di Nicolò nel 1746.
Gian Francesco di Giacinto nel 1747.
Felice di Cristoforo nel 1748.
Giuseppe di Gian Nicolò nel 1749, e 1755.
Domenico di Cristoforo nel 1751 e 1787.
Massimiliano di Agostino nel 1751, 1762 1775.
Gian Antonio di Franco nel 1753 e 1767.
Giorgio di Gian Benedetto nel 1753 e 1775.
Giuseppe d’Ignazio nel 1755.
Carlo di Gian Benedetto nel 1756 e 1765.
Pasquale di Nicolò nel 1758 e 1781.
Nicolò di Paolo Francesco nel 1760 1783 e 1792.
Raffaele di Carlo nel 1761, 1767, e 1775.
Gian Francesco di Giacomo nel 1765.
Gian Battista di Carlo nel 1767.
Bendinelli di Cristoforo nel 1771.
Ferdinando di Gherardo nel 1771 e 1776.
Gian Francesco di Gian Nicolò nel 1772.
Giulio di Francesco Maria nel 1773, 1784 e 1788.
Domenico Nicolò di Girolamo nel 1775 e 1785.
Paolo Francesco di Girolamo nel 1779.
Domenico di Francesco Maria nel 1780 e 1793.
Bendinelli di Massimiliano nel 1782.
Giacomo di Gian Francesco nel 1787.
Filippo di Domenico nel 1792.
Francesco Maria di Gian Battista nel 1795.
Chi volesse enumerar tutti gli Spinola, che sostennero onorevoli ambascerie per lo Stato, o che ebbero il governo delle diverse provincie, che componevano la Repubblica, o che furono adoperati in altri uffizi, potrebbe formare ampi volumi. Io pago di questi cenni, che mostrano abbastanza, quanto grande fosse l’autorità, che tale famiglia ebbe in ogni tempo, passo a toccar brevemente di quegli Spinola, che con lavori letterarii e scientifici, accrebbero lo splendore del casato.
Note
- ↑ Fra i documenti è l’elenco degli Anziani di Casa Spinola ed altre curiose notizie (Doc. III).
- ↑ L’elezione del Doge per chi nol sapesse, facevasi nel modo indicato nel Documento IV.
- ↑ Vorrei esser più largo pubblicando maggior numero di iscrizioni spettanti a questa nobil famiglia; me ne astengo, perché una Commissione della Sezione di Archeologia della Società ligure di Storia patria presto stamperà un’intiera collezione di tutte le epigrafi, che sono in Liguria. Di quelle, che spettano all’epoca romana è pronta l’illustrazione, che con ammirabile dottrina e sagacia ha preparato il degnissimo Vice-Presidente della società stessa il Canonico Prof. Don Angelo Sanguineti.