Monete del Piemonte inedite o rare - supplemento/Savoia - Ramo di Acaia

Savoia - Ramo di Acaia

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Savoia - Ramo primogenito Savoia - Ramo di Vaud

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Ramo di ACAIA.

Di questo ramo dei reali di Savoia, detto dei principi d’Acaia per avere Filippo, il primo di essi che possedesse la signoria del Piemonte, sposato nel 1301 Isabella di Villardouin signora ed erede di quel principato, assai rare sono le monete sia battute in Grecia che in questa estrema parte d’Italia; con tutto ciò ebbi la sorte di poterne ancora alcune aggiungere a quelle che già pubblicai.

Coniò esso un matapane, del quale, quantunque già da altri descritto, non mi consta però siasi dato il disegno, e che ora trovasi in bell’esemplare nella collezione di S. M. Mostra esso (T. II, N° 19) nel diritto, come i veneti de’ quali è contraffazione, una figura in piedi vestita con manto, la quale riceve da un santo, pure in piedi e che tiene colla sinistra un libro, una bandiera colla croce, contro l’asta della quale verticalmente evvi P C S per Princeps; accanto poi alla figura del santo leggesi S . IOTORI, cioè Sanctus IOhannes TORInus, ed accanto all’altra PHILIPVS. Nel rovescio evvi una figura del Salvatore seduta e col capo accostato dalle solite lettere IC-XC per JesusChristus.

[p. 13 modifica]Questo pezzo, non in Chiarenza, ma pei nome della città c del santo che vi si vede impresso, certamente battuto a Torino, e dopo il 1301 essendovi il titolo di principe; deve essere stato coniato ad esempio di Teodoro I marchese di Monferrato, che d’Oriente, dove erano i mata pani apprezzatissimi, nelle nostre parti ne introdusse l’uso.

Questa è la sola moneta che conosco inedita di Filippo, cui nel 1334 successe il figliuolo Giacomo, del quale è il seguente pezzo, che per essere uguale nel peso e lega ad altro già da me edito1 dovrebbe essere un grosso viennese (T. II, N° 20). Ha da una parte un busto mitrato e nimbato di vescovo con uno scudetto colla croce sul petto, raffigurante san Donato protettore della città di Pinerolo, dove fu in conseguenza esso coniato, e colla leggenda IACOB . D . SABAVD . cioè Jacobus de Sabaudia. Dall’altra parte poi ha una croce con una stella a sei raggi in uno degli angoli superiori, ed attorno PRINCEPS . ACHAIE ., principato del quale sia egli che i suoi figli conservarono solamente il titolo.

Altro pezzo uguale nella legge al precedente ma vario nel tipo è il seguente dello stesso Giacomo. Questo (T. II, N° 21) ha da un lato una croce patente con una rosa a quattro foglie in un angolo e I . PRICEPS . ACHAIESIS, e dall’altro la sopra descritta protome di santo vescovo col nome suo, cioè SANCTVS . DONATVS.

Del figliuolo e successore di questo principe tengo una sola moneta ancora inedita, che è forse un doppio forte (T. II, N° 22); nel suo diritto ha un elmo con un leone rampante e nascente per cimiero, ed attorno AMED . DE . SABAVD ., e nel rovescio uno scudo in forma di losanga, accostato da quattro anelletti e colla croce caricata di bastone posto in banda, stemma di questo ramo dei reali di Savoia, ed in giro PRINCEPS . ACH . EC.

Ad Amedeo successe nel 1402 il fratello Ludovico, ultimo di questi signori, e di esso pubblico ora tre monete inedite.

La prima (T. III, N° 23) è un forte viennese, varietà di quelli già da me fatti disegnare2, ed ha da una parte nel campo uno grande L accostata ila quattro piccole stelle a cinque raggi con [p. 14 modifica]attorno il compimento del nome, cioè VDOVICVS, e dall’altra uno scudo appuntato colla croce caricata di bastone in banda, ed in giro D. SABAVDIA.

Di questo pezzo il regio medagliere possiede un pied-fort, che pare a denari 8 o 9 ed è del peso di denari 3. 10.

La seconda (T. III, N° 24) è un denaro viennese avente da un lato nel campo una grande A accostata da tre stellette a cinque raggi, due sopra ed una sotto, con LVDOVICVS, e dall’altro uno scudo simile all’antecedenle, ma con una rosetta sopra, ed attorno D. SABAVDIA.

Nell’ultima (T. III, N° 25), che è pure un denaro viennese, evvi da una parte una grande stella a sei raggi con attorno LVDOVICVS., e dall’altra il sopra descritto stemma con D. SABAVDIA.

Note

  1. Idem Tomo II. Acaia, tav. I. Giacomo, N° I, e tom. I, pag.364.
  2. Idem. Tom. II. Acaia, tav. III. Amedeo, N° 6 e 7.