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perlata ed accostato dal motto FERT, con in giro IN . TE . DNE . CONFIDO . C . P ., lettere che veggonsi pure sopra un altro testone battuto a Nizza nel 1541, ma che non trovo qual nome di zecchiere indichino.

La decima ottava (T. II, N° 18) è uno dei talleri, dal santo effigiatovi comunemente detti Beati Amedei, e presenta nel suo diritto il busto corazzato di Carlo Emanuele I con CAROLVS . EM . D . G . DVX . SAB., e sotto l’effigie l’anno 1616. Nel rovescio poi la figura in piedi e di fronte in abito ducale e nimbata è quella del duca e beato Amedeo IX con attorno BENEDIC . HEREDITATI . T . . . cioè TVÆ, e nell’esergo B . AMEDEVS . Questo scudo è di quelli che in ordine del 1616 fu detto doversi lavorare a denari 7 ed a pezzi 10. ½ al marco1.



Ramo di ACAIA.

Di questo ramo dei reali di Savoia, detto dei principi d’Acaia per avere Filippo, il primo di essi che possedesse la signoria del Piemonte, sposato nel 1301 Isabella di Villardouin signora ed erede di quel principato, assai rare sono le monete sia battute in Grecia che in questa estrema parte d’Italia; con tutto ciò ebbi la sorte di poterne ancora alcune aggiungere a quelle che già pubblicai.

Coniò esso un matapane, del quale, quantunque già da altri descritto, non mi consta però siasi dato il disegno, e che ora trovasi in bell’esemplare nella collezione di S. M. Mostra esso (T. II, N° 19) nel diritto, come i veneti de’ quali è contraffazione, una figura in piedi vestita con manto, la quale riceve da un santo, pure in piedi e che tiene colla sinistra un libro, una bandiera colla croce, contro l’asta della quale verticalmente evvi P C S per Princeps; accanto poi alla figura del santo leggesi S . IOTORI, cioè Sanctus IOhannes TORInus, ed accanto all’altra PHILIPVS. Nel rovescio evvi una figura del Salvatore seduta e col capo accostato dalle solite lettere IC-XC per JesusChristus.


  1. Idem. Tomo I, pag. 470.