Come tre generationi di huomini fano resistenza a quello che in questo libro s’intende di provare, che è che l’autorità dello inperio dipende da Dio sanza alchuno mezo. Le quali generationi sono queste: el papa et alcuni altri pastori, la prima; diverse generationi di sacerdoti et riligiosi prusuntuosi, ingnioranti et cupidissimi, la seconda; alcuni altri chiamati decretisti, ingnioranti di teologia et filosophia, la terza.
Nel prencipio di questa quistione è da ’ntendere che ·lla verità della quistione prima fu più da manifestare per levare l’ignioranza che per levare la lite; ma la verità della seconda quistione fu per levare l’ignoranza e ’l litigio: molte cose sono che noi non sappiamo, et nientedimeno non ne litighiamo. Inperò che ’l geometra non sa la quadratura del circulo, et anche non ne litigha; el teolago non sa el numero degli ang[i]oli, et di quello non fa lite; e lo Egiptio non sa la civilità degli Iscitii, et anche della loro civilità non contende. Certamente la verità di questa terza quistione ha tanto litigio che ·ccome agli altri suole ingnioranza essere chagione di lite, chosì qui sia maggiormente la lita chagione d’igniorantia. Agli huominiche volano collo appitito innanzi alla consideratione della ragione, senpre questo seguita: che ·lloro, mal disposti, e posposto e lume della ragione, sono tirati come ciechi dallo affetto, e pertinacemente la loro cechità nieghano. Onde spesso aviene che ·lla falsità non solamente ha el patrimonio, ma che molti, de’ suoi termini huscendo, dischorrino pe’ canpi d’altri, ove loro nulla intendendo, nulla sono intesi; e ·ccosì provocono alcuni a ira et indegnatione, altri a riso. Adunque contro alla verità che qui si ricercha tre generationi di huomini massime fanno resistenza. Perché el sommo pontefice, vichario di Cristo et sucessore di Piero, al quale noi non dobbiamo c[i]ò che dobbiamo a Cristo ma ciò che dobiamo a Piero, contro a ·nnoi insurge forse pel zelo delle chiavi; et ancora altri pastori della gregge cristiana, et altri ancora, e quali credo solo dal zelo della madre Eclesia essere mossi; costoro alla verità che io ho a mostrare, forse per zelo et non per superbia, contradichono. Ma alcuni altri, la cupidità de’ quali hostinata ha spento el lume della ragione, ed essendo dal padre diavolo si chiamano figliuoli della chiesa, non solo in questa quistione muovono lite, ma hanno inn–abominio el nome del sagratissimo principato, e così negherebono e veri prencìpi delle quistioni superiori et della presente sanza vergognia. Sono alcuni altri chiamati decretalisti, ignioranti di teologia et di filosophya, e quali con tutta la ’ntentione si danno a’ loro dicreti, e quali pure credo che ·ssieno d’avere in veneratione; ma costoro, credo, sperando che ·lla facultà loro prevaglia, deroghano allo inperio. E non è da maravigliarsi di questo, perch’io ho g[i]à hudito alcuno di loro dire, et sfacciatamente affermare, e loro decreti essere fondamento della fede: la quale assurda sententia dall’oppenione de’ mortali lievino coloro che ·ssanza custitutione di chiesa credettono in Cristo venturo o presente ho venuto, et credendo in lui sperorono, e sperando arsono di carità, et ardendo, sanza dubbio alcuno, a ·llui sono fatti coeredi. Et acciò che ·ttali huomini della presente battaglia siano in tutto schacciati, è da notare ch’egli è alcuna scriptura innanzi alla chiesa, alcuna insieme co[n] essa, alcuna dopo lei. Et inanzi alla chiesa è el Vecchio et el Nuovo Testamento, el quale «è mandato inn–etterno», come dice el Profeta; inperò che questo è quello che dicie la chiesa, parlando allo sposo: «Tira me dopo te». Et con la chiesa insieme sono que’ venerandi concili principali, ne’ quali essere Cristo stato presente nessuno fedele dubita, conciosiaché noi abiamo Cristo avere detto a’ discepoli, avendo a ·ssalire in cielo, «Eccho io sono con voi hogni dì, insino alla consumatione del seculo», come Matteo testimonia. Sono ancora le scripture de’ dottori, d’Agostino et degli altri, e quali avere avuto l’aiuto dello Spirito Santo chi dubiterà? e ·cchi ne dubitassi non arebbe e frutti loro veduti, e ·sse gli avessi veduti non gli arebbe ghustati. Dopo la chiesa sono le costitutioni, le quali chiamano dicretali; le quali, benché sieno da venerare per la autorità apostolicha, nientedimeno s’hanno a posporre alla fondamentale Scriptura, conciosiaché Cristo abbi ripreso e sacerdoti del contrario. Inperò che dimandando loro «Per che chagione e discepoli tuoi trapassano gli ordini degli antichi? » — e questo è ch’egli non oservano e ·lavarsi le mani — , a costoro Cristo rispuose, apresso a Santo Matteo: «Et voi perché trapassate el comandamento di Dio per le vostre costitutioni?». Nella quale cosa assai significhò loro che ·lla ordinatione s’aveva a posporre. E ·sse ·lle costitutioni della chiesa sono dopo la chiesa, come è dichiarato, è necessario che ·lla autorità della chiesa non dipenda da esse costitutioni, ma ·ll’autorità delle costitutioni dalla chiesa. E ·ccostoro che hanno solo queste costitutioni, come dicemo, di questa battaglia si vogliono rimuovere. E’ bisognia nel ricerchare questa verità proccedere per quelle cose, delle quali l’autorità della chiesa dipende. Adunque, fatta que sta conclusione, si debbono rimuovere da questa ghuerra coloro che ·ccoperti di pelo di cervio, si vantano d’essere pecore bianche nella divina gregge. Costoro sono figliuoli di iniquità, e quali, per meglio adenpiere e loro vitii, prosternano la madre, e frategli schacciano, et finalmente non vogliono avere g[i]udicie. Inperò in che modo si cercherebbe egli con esso loro ragioni, conciosiaché ·lloro, hocchupati dalla cupidità, non veghino e principii? Per la qual cosa solo con quegli conbatteremo, e quali, indotti da alcuno zelo inverso la chiesa loro madre, la verità che qui si cercha non conoscono. Co’ quali io incominc[i]o in questo libro la battaglia per la salute della verità, usando quella reverenza la quale è tenuta a usare el pio figliuolo inverso el padre, pio inverso la madre, pio inverso Cristo et chiesa et pastore, et inverso tutti quegli che ·cconfesano la cristiana religione.