Le Piramidi, meraviglie matematiche
L'Egitto e i suoi re

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Molte migliaia di anni fa l’Egitto era abitato da popolazioni di razza negra divise in tribù e famiglie isolate, le quali furono scacciate dal paese ad opera di un popolo di stirpe mediterranea, molti secoli avanti che i Fenici si affacciassero sul Mediterraneo orientale. Era il popolo egiziano, che, intelligentissimo, trovò ben presto una guida e un sostegno nell’uomo che gli dette leggi e ordinamenti imperiali: Menéte. Questi fondò l’Impero, e costruì la sua capitale, che da lui prese il nome di Menfi. Vi parlo, ragazzi, di avvenimenti e fatti di quasi 7000 anni fa. La fondazione di Menfi ebbe luogo verso il 5000 avanti Cristo.

A Menéte primo re, successero ben 30 dinastie di Re, o di Faraoni come, negli antichi libri, erano chiamati genericamente i re d’Egitto. L’ultima dinastia cessò quando Alessandro Magno s’impossessò del paese, a seguito della sconfitta da lui inflitta ai Persiani, che dominavano l’Egitto già da due secoli, nonostante i tentativi di liberazione dei re delle ultime quattro dinastie. Ben quarantasette secoli di regno aveva procurato a tutti i suoi successori quel buon fondatore Menéte. - una fondazione, come si vede, che era durata abbastanza!

Quando Alessandro morì - nel 323 a. C. - gli successe il suo generale Tolomeo, che creò un’altra dinastia, quella dei Lagidi (Lago era il nome del fondatore), che regnò per trecentocinquant’anni, ossia finché l’Egitto non cadde sotto il dominio romano. Importantissimo fu per quel paese il periodo dei Lagidi, perché ad opera dei suoi re, intelligenti e colti, Alessandria divenne, come già vi ho detto, un grande centro di studi e di cultura.

L’usanza di costruire tombe reali a forma di piramide nacque con i re della 4a dinastia, attorno al XXX secolo a. C.: le più note sono quella di Cheope, costruita appunto dal re di nome Cheope o Chufu tra il XXXII e il XXXI secolo; quella di Chefren, costruita dal re Chefren o Sufi I, nel secolo dopo; e infine quella di re Micerino.

Il motivo per il quale essi avessero scelto, e Cheope per primo, la forma di questo solido, non è storicamente definito. Ma la tradizione raccolta dai vecchi uomini del Nilo, ricollega la grande iniziativa a fatti umanamente banali, quali del resto si hanno in tutte le mitologie. Essendo i re di stirpe divina, nella credenza del popolo - e sovente dèi essi stessi - il Mito, ossia la Poesia, ossia la Fantasia del popolo, ha creato attorno alla loro regalità e semi-divinità staccata da tutto e da tutti, fatti di vita quali ne avvengono tutti i giorni nella esistenza dell’uomo comune. Cercherò quindi di raccontarvi la piccola vicenda dalla quale nacque l’idea grande.