Manuale teorico-pratico per la coltivazione della vigna latina/III/I
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CAPITOLO PRIMO.
Lavori al terreno.
123. — Ogni anno bisogna lavorare il terreno della vigna non meno di quattro volte; e cioè in aprile, dopo la potatura, con un lavoro a vanga nelle colline, piuttosto rigide, più prossime agli Appennini, e con una zappatura ove è più dolce l'aria, facendo invece ivi la vangatura in novembre. Si ritorna a zappare in giugno, e poi in agosto, perchè col sole di agosto possa essere facilitata l’ascensione del succhio, come c’insegna il proverbio:
Se aver tu vuoi da me molto e buon mosto, |
Finalmente zapperete la vigna nel mese di novembre per disporre il terreno ad imbeversi nell’inverno dei prodotti azotati dell’atmosfera. Si propose la distanza da un filare e l’altro delle viti di metri 1,20 (29), per aver agio di praticare i lavori anche con l’aratro, riescendo convenientissimi e di grande economia. Conviene però avere grande avvertenza di non accostarsi alle radici per non danneggiarle, eseguendo con la vanga e la zappa il lavoro presso le delicate pianticelle.
124. — Evitate però lavorare la vite nelle ore dell’estrema arsura, perchè la terra di fresco smossa svapora a suo danno più presto quell’ultima stilla di umidità che ancor le rimane.
È egualmente vietato lavorare dopo una pioggia, finchè non sia convenientemente asciugato il terreno.
125. — Dovrà poi avvertirsi sempre, di non permettere mai che sia posto il piede nella vigna quando il terreno è bagnato, poichè porta gravissimi danni.
126. — Sempre, ma sopratutto nei primi anni, conviene usare molta diligenza e precauzione per non offendere le radici delle viti, specialmente nel mese di agosto.
127. — Il terreno del vigneto deve essere unicamente consacrato alla coltura della vite, e non vi deve essere perciò altra pianta di sorta alcuna ivi coltivata.
128. — Non lasciate crescere fil d’erba nel vigneto. Questo poi lo raccomando assai. Essa è la prima nemica della vite, perchè le toglie l'aria, il sole e l’alimento.
129. — Queste avvertenze racchiudono in sè tutto ciò che in fatto di lavori può occorrere al terreno del vigneto, e se le praticherete, potrete dire di avere certamente adempiuto al primo dovere di ogni buon vignaiuolo.