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Finalmente zapperete la vigna nel mese di novembre per disporre il terreno ad imbeversi nell’inverno dei prodotti azotati dell’atmosfera. Si propose la distanza da un filare e l’altro delle viti di metri 1,20 (29), per aver agio di praticare i lavori anche con l’aratro, riescendo convenientissimi e di grande economia. Conviene però avere grande avvertenza di non accostarsi alle radici per non danneggiarle, eseguendo con la vanga e la zappa il lavoro presso le delicate pianticelle.

124. — Evitate però lavorare la vite nelle ore dell’estrema arsura, perchè la terra di fresco smossa svapora a suo danno più presto quell’ultima stilla di umidità che ancor le rimane.

È egualmente vietato lavorare dopo una pioggia, finchè non sia convenientemente asciugato il terreno.

125. — Dovrà poi avvertirsi sempre, di non permettere mai che sia posto il piede nella vigna quando il terreno è bagnato, poichè porta gravissimi danni.

126. — Sempre, ma sopratutto nei primi anni, conviene usare molta diligenza e precauzione per non offendere le radici delle viti, specialmente nel mese di agosto.

127. — Il terreno del vigneto deve essere unicamente consacrato alla coltura della vite, e non vi deve essere perciò altra pianta di sorta alcuna ivi coltivata.

128. — Non lasciate crescere fil d’erba nel vigneto. Questo poi lo raccomando assai. Essa è la