Lettere di Paolina Leopardi a Marianna ed Anna Brighenti/VI

VI. Alla stessa - A Siena

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V VII
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VI.

ALLA STESSA

a Siena

7 luglio (1830)

               Marianna mia,

Se le vostre lettere sono e saranno sempre per me un raggio di luce nella notte tenebrosa in cui vivo, tale è stata particolarmente la vostra ultima da Bologna, la quale, essendosi trattenuta un poco per viaggio, mi è giunta in tempo in cui ero affitta per la vostra apparente dimenticanza. Ma le vostre care parole fanno obliare tutto, meno il dolore di non vedervi. Oh vi assicuro, o cara, che questo è tanto vivo, quasi quanto quello che mi avete cagionato col dirmi che andate forse ad allontanarvi immensamente. Quali parole, o Marianna mia, e quante lagrime mi fanno versare! Io attendo con più smaniosa impazienza i dettagli che mi promettete; ed intanto io tremo che vi prepariate a realizzare un progetto antico di portarvi in luogo ove certo per l’sprezza del clima voi non potreste vivere, delicata come siete ed avvezza al sole d’Italia. Fino a che mi verrà una vostra io, vivrò nella speranza d’ingannarmi; ma se mai fosse vero, quale spasimo di dolore! - Ora sarete [p. 15 modifica]senza dubbio affollatissima di occupazioni, di studio, di affari. Ma quello che mi affligge è di vedere che voi siete melanconica, o cara, che voi avete dei dispiaceri; e pur troppo io credo che ne avrete sempre. Voi siete troppo buona, anzi certamente siete la sola buona fra la schiera numerosa delle vostre compagne, e questa bontà è fatalmente la sicura guarantia di non poter mai essere nè felice nè tranquilla. La mia amica non ne dubiterà, ma io vorrei ch’essa vedesse il mio cuore, e con quale ardore, con quale inesprimibile ardore esso vorrebbe che ogni di lei passo fosse un trionfo, che tutti la ammirassero, la esaltassero, e che trovassero in lei un’altra Sontag oh allora io sarei veramente felice.

Come siete contenta della Toscana, di cotesto ridente soggiorno? Addio, o cara: raccomando a Nina la cura della tua salute. Salutami tutti i tuoi, dà per me un bacio a tua sorella e ricevine uno affezionatissimo dalla tua Paolina.

Hai veduto Giacomo? Il giornaletto dei teatri ecc. che si stampa in Bologna annunzia la partenza di Maria Brighenti per Siena e quando tornavi da Piacenza ti chiamava Carolina.