Lettere di Paolina Leopardi a Marianna ed Anna Brighenti/CII
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CII.
ALLA STESSA
a Modena
5 novembre (1848)
Mia carissima,
Ti ringrazio della premura avuta nel fare recapitare la mia lettera a don Luigi Palmieri a Modena, e più ti ringrazio della tua ultima che come le altre tue mi è sempre di consolazione vedendo che ho sempre un posto nel tuo cuore. Con tutta l’anima io vi desidero, o mie care, pace e tranquillità; quella pace che sembra fuggita da questa misera terra per renderci sempre più infelici, e per farci rivolgere tutti i nostri pensieri e desiderii verso quel luogo ove sarà pace eterua, immancabile. Ora però, guai a noi, guai a noi! Non vi è un angolo di terra ove girar lo sguardo senza vederlo lacerato, imbrattato dalle passioni, dalla ferocia, dalla crudeltà degli uomini. E triste il presente e più triste ancor l’avvenire. È davvero invidiabile la piccola repubblica che tu vedi dalle tue finestre, ed immagino bene che l’anima tua sarà col desiderio volata colà, ma siano tutti incatenati, chi da una cosa chi dall’altra. Questi sono tempi nei quali la mano del Signore si è aggravata sopra di noi, e non si può fare altro che piegare il capo, e soffrire e prepararsi a soffrire anche di più. Con tutto il cuore vorrei consolarti, Marianna mia, ma come vedi son io che ho bisogno di consolazione. Ci sia però di conforto il nostro amore, la nostra più viva affezione, e facciamoci coraggio per quanto possiamo. Virginia mia abbraccia le due sorelle Brighenti, e dice che vuole loro molto bene e la Mamma e il babbo salutano egualmente. Mi dirai l’esito della tua lite; oh foss’egli quale te lo augura la tua Paolina! Bacio la cara Nina e le raccomando di volermi bene. Addio mie carissime, addio! Ho da pregarti di un favore. Per un mio amico hai da provvedermi costi il numero 25 del Messaggere Modenese, e spedirmelo per la posta sotto fascia. Come mi è stato detto, esso corrisponde al 27 ottobre 1848. Se ti riese di averlo facilmente va bene, se no prega a nome mio don Luigi Palmieri a volermi compiacere se è possibile. Addio, cara Marianna mia; tu vivrai sempre nel cuore della tua Paolina Leopardi.