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che piegare il capo, e soffrire e prepararsi a soffrire anche di più. Con tutto il cuore vorrei consolarti, Marianna mia, ma come vedi son io che ho bisogno di consolazione. Ci sia però di conforto il nostro amore, la nostra più viva affezione, e facciamoci coraggio per quanto possiamo. Virginia mia abbraccia le due sorelle Brighenti, e dice che vuole loro molto bene e la Mamma e il babbo salutano egualmente. Mi dirai l’esito della tua lite; oh foss’egli quale te lo augura la tua Paolina! Bacio la cara Nina e le raccomando di volermi bene. Addio mie carissime, addio! Ho da pregarti di un favore. Per un mio amico hai da provvedermi costi il numero 25 del Messaggere Modenese, e spedirmelo per la posta sotto fascia. Come mi è stato detto, esso corrisponde al 27 ottobre 1848. Se ti riese di averlo facilmente va bene, se no prega a nome mio don Luigi Palmieri a volermi compiacere se è possibile. Addio, cara Marianna mia; tu vivrai sempre nel cuore della tua Paolina Leopardi.
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