Lettere di Paolina Leopardi a Marianna ed Anna Brighenti/C
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C.
AD ANNA BRIGHENTI
a Forlì
16 agosto (1848)
Che immenso dolore, Nina mia, quale atroce pena ho provato io un momento fa nel ricevere dalla posta la lettera di Marianna nostra vestita a bruno. Prima di aprirla ho già compreso quanto le mie amiche sono infelici, e piangendo l’ho aperta, e singhiozzando l’ho letta. No, non v’hanno parole atte a confortare in questi casi estremi; piangere e pregare pel riposo di quell’anima diletta, questa è l’unica vita che si può menare. Povera Nina mia! tu puoi credere come io unisco al tuo il mio pianto, e come prendo parte vivissima al dolor tuo! Vero motivo di non morir di dolore si è la vita purissima del caro defunto, e le rare e preziose sue virtù, per le quali certo l’anima sua sarà volata a riceverne il premio. Io raccomando te a te stessa, Nina mia; piangi, piangi pure, ma non rovinarti nella salute, se non altro per aver forza di pregare più a lungo per chi tanto ti ha amato.
Perdonami queste parole che ho scritto di volo pria che parta la posta, ch’io non voglio che parta senza una riga per te, che bacio con tutto il cuore, e compiango dolorosamente anche per parte di tutta la mia famiglia.