Lettere (Campanella)/XXX. A Paolo V, a Rodolfo II e a Filippo II

XXX. A Paolo V, a Rodolfo II e a Filippo II

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XXX

A Paolo V, a Rodolo II e a Filippo III

Memoriale e promesse del padre fra Tomasso Campanella al papa, a l’imperatore ed al re per la sua debita libertá».

Si dice per fra Tomasso Campanella, sacerdote dell’ordine di san Domenico, non convinto né confesso d’eresia, né di rebellione per la quale son dieci anni ch’è carcerato nelli [p. 157 modifica]castelli regii di Napoli sotto falso pretesto non di aver fatto ma voluto far rivoluzione, della quale volontá lui deve essere interprete e le opere sue per filosofia umana e divina — «ab operibus eorum cognoscetis eos», — e non dalle parole de nemici e d’interessati: qualmente lui sempre ha professato vivere, scrivere, parlare e predicare cose non triviali in beneficio della chiesa e della maestá cattolica, come dimostrano li libri che lui fatto ha, e le scienze che ha acquistato. Donde promette, nelli sequenti articoli mirabili, nel conspetto degli uomini, e le cose certe certamente e le probabili probabilmente in venti mesi, sotto la pena del fuoco se lui mente; protestandosi che non deve muorire un uomo, che puoi essere utilissimo alla republica cristiana, cosí meschinamente, per fraude d’altri rinchiuso nelle criminali carceri orrendi in mano di crudele ed avara gente. Poiché, come dice Platon filosofo — e suo detto è da san Tomasso e dalla sua scuola approbato, — solo quel membro dal corpo della republica si deve recidere chi è marcio e prutido e non puol servire a qualche uso; e lui promette utilitá grandissime le quale lo dimostrano eccellente in ogni scienza, et de iure gentium excellens in arte non debet mori. E le cose fatte non possono esser non fatte; dunque non per le cose fatte l’uomo è punito, ma perché non ne faccia piú lui o altri con essempio suo. Però benché avesse voluto fare quel che dicono, e lui niega con argomenti e fatti manifesti, pure non deve morire, avendo con la pena sodisfazione all’essempio, e promettendo fare quel che raffrenará lui e gli altri dal male, ut infra.

(I) A)

In primis, perché mormorano gli officiali che sia speso per causa del Campanella, e fu per occasione presa d’altri, molte migliaia di docati, promette dare alcuni arbitri per li quali il re averá ogni anno dal regno di Napoli, oltre li tributi ordinarii, piú di centomila scudi, con gloria del re ed utile ed accrescimento de vassalli; [p. 158 modifica]

2° far guadagnare al re, per una volta tantum 1.500000 ducati da impiegarsi ad un’impresa utile al regno, che metterá di piú al re in mano la chiave del dominio di Europa facilmente;

3° far fabricare una cittá salubre ed inespugnabile, con tal artficio che solo mirandola s’imparino tutte le scienze istoricamente.

B)

a) Per beneficio della monarchia di Spagna e della santa Chiesa:

promette far un libro dove si dimostra per raggioni politiche e naturali, e per profezie divine ed umane, e per universal consenso delli savi del mondo, essere giá venuto il tempo che, dopo tanti scompigli avvenuti al genere umano per la divisione de prencipati e varie sètte, s’ha da ridurre il mondo sotto una sola fede cattolica in una monarchia universale felicissima, cantata da poeti per secolo aureo, profetata da profeti per Gerusalem liberata da Babilonia, descritta da filosofi per stato d’ottima republica ancor non vista, cercata da santa chiesa, ché si faccia la volontá di Dio in terra «sicut in coelo», ed aspettata da tutte nazioni per fine de lunghi travagli umani, come preambulo della gloria celeste secondo la promessa fatta ad Abram, «ut heres esset mundi etc.»; e che di questa universale monarchia del mondo giá è congregatore il re di Spagna cattolico, cioè oniversale, e che a lui tocca metterla in tutto il mondo per il quale il suo imperio gira col sole, e mette il continuo sacrificio prescritto nell’imperio di Ciro, figura dello spagnolo; e promette fare che non ci sia senza stirato né errore, ma certa prova del tutto con gusto del santo pontefice, che forsi cessi l’invidia d’altri prencipi: e questo servirá a volger gli occhi di tutto il mondo a questa monarchia e desiderarla con fatti e desiderio, perché dove inclina la profezia e desiderio delli popoli inclina anche l’imperio, come sanno li dotti in istoria e politica; [p. 159 modifica]

2° far un libro secreto al re di Spagna, dove si mostra un modo facile e santo per politica e profezia d’arrivare a questa monarchia presto, e scuoprir molti errori che ritardano la fortuna di questo imperio e che pònno disturbarla ancora;

3° far un altro libro contro li macchiavellisti che sono rovina del presente secolo e di questo imperio cattolico, convincendoli con ragioni vive ed efficacissime, alli quali per consenso d’ogni sofista epicureo, che vorrá udirle, sará forzato a cedere e lasciar gli errori che hanno intorno alla dottrina dell’anima, ed in quel che pensano, che la republica e religione sia arte di stato; mostrando di piú che ogni principe di tal opinione ha rovinato in se stesso o subito ne’ posteri, e che Spagna solo per la religiositá, almeno apparente, andò sempre avanti;

4° far un altro libro per il quale siano convinti con facilitá subbito le sètte de’ gentili, dell’Indie orientali ed occidentali, secondo i loro principi propri di ciascuna setta, e con la raggione commune, perché ad auttoritá non credono; e tirarli alla nostra religione con prove mirabili, e scompigliar tutti i prencipati loro per tal via: convenire alla monarchia cattolica, e che ogni savio legendo confermi dovere essere cosí;

5° scuoprir una congiura di prencipi e teologi e filosofi ed astronomi del mondo fatta con patti taciti ad oscurar il Vangelo, la quale, scuoperta, subito si disfa; e si scuoprono meraviglie altissime dalle quali saranno forzati tutte quasi le nazioni, in particolare la maometana, ebrea e gentile, a confessar il Vangelo e si raccenderá la fede rafreddata tra cattolici, e senza dubbio;

6° dare un libro contro luterani, calvinisti e contro tutte le republiche e regni eretici ed ogni altra secta insorgente contro la fé cattolica, scuoprendo che il modo tenuto fin mo’ nel disputare con loro sia un allongar la lite, il che è specie di vittoria a chi mantiene il torto;

7° andar in Germania lasciando in carcere s[uoi] parenti per ostaggi, e convertire alla fé cattolica almeno due de prencipi protestanti, e tornare fra quindici mesi con gli ambasciatori di pace al santo pontefice; e prima far conoscere il modo [p. 160 modifica]a Sua Beatitudine, come esso Campanella può far questo sicuramente, non mancando l’aiuto di Dio il quale si deve stimar che certissimamente concorrerá;

8° far cinquanta discepoli, poi armati di ragioni, auttoritá, testimonianze, riscontri e desiderio di martirio, e mandarli a predicare nel settentrione con eretici, con mostrar loro il fine istante di quelle sètte, e che esse si conoschino divise e vinte, e che noi non sappiamo cogliere il frutto della virtú;

9° insegnar filosofia morale, naturale, politica, rettorica, poesia, medicina, cosmografia ed astrologia in un anno, con facilitá e certezza mirabile, ad ogni ingegno atto ad imparare; e che sappiano piú che altri versati nelle scuole per dieci anni e piú dotti nelle cose che nelle parole, facendo il mondo libro e memoria locale di tali scienze; ed alla teologia e legge che si servono piú di memoria ed auttoritá, introducerli sufficientemente;

10° componer di nuovo tutte le scienze naturali predette, cavandole dalla Biblia e sacri dottori, per distogliere la gioventú dalli libri de gentili che sono officina del macchiavellesimo e dell’eresie; e che questi libri avanzino Aristotele e Platone di veritá, di certezza, di raggione, di faccoltá, per consenso di tutti quelli che ben l’esaminaranno;

11° far nuova astronomia perché il cielo è tutto mutato, e la vecchia puoco serve al mondo nuovo; e poner le figure delle stelle antartiche nuovamente scuoperte, segnando in quelle gli eroi della conquista con gloria di Spagna, come fecero gli antichi greci e caldei in questo emisfero nostro; e scuoprir insieme li segnali della morte del mondo per fuoco contro le umane scuole e scuoprir cose utilissime per non errare nel calendario;

12° far un nuovo modo di tirar gli ebrei alla fede, ancora non inteso, con molta facilitá.


b) Promette anche le sequenti cose probabilmente:

1° promette fare un artificio, che li vascelli senza remi navighino anche senza vento; [p. 161 modifica]

2° che le carra siano tirati dal vento senza bestie nelli paesi piani con ogni peso, e piú facilmente che nella China si dice usarsi;

3° che li soldati a cavallo adoprino ambe le mani senza tener briglia, e guidar bene il cavallo per ogni verso meglio che i tartari si dicon fare.

III)

E perché si veda che fra Tommaso Campanella attendeva a questi pensieri e non a ribellare, e che puoi fare quel che promette, si mette qua la lista dei libri da lui composti in beneficio del re e di santa Chiesa.

Scrisse però (i) li Discorsi sopra la monarchia di Spagna, dove mostra il modo d’ampliarla in tutto il mondo con mirabili arti e prestezza;

e (2) li Discorsi a prencipi d’Italia, che per bene loro e del cristianesmo non debbiano repugnare a tale monarchia, e come si pònno assicurare politicamente dalla gelosia di quella;

e (3) la Tragedia della regina di Scozia per Spagna contro Inghilterra.

Scrisse (4) la Monarchia del cristianesimo a Clemente VIII;

(5) la Monarchia del Messia in altro volume, con le ragioni di Spagna sopra il Mondo nuovo;

(6) Aforismi politici 150;

(7) Del governo ecclesiastico libro 1;

(8) Contro il Mulina pro thomistis articoli 45;

(9) De rerum universitale libri 20;

(10) De investigatione rerum libri 3;

(11) De sensu rerum et magia libri 4;

(12) De medicina iuxta propria principia libri 2;

(13) De unica animae substantia contra galinistas;

(14) Apologia pro Telesio;

(15) Defensio telesianorum ad Sanctum Officium libro 1;

(16) De filosofa naturali, compendi due in volgare ed un latino, diversi; [p. 162 modifica]

(17) l’Epilogismo di quanto ha filosofato nelle cose naturali, morali e politiche secondo li proprii principii;

(18) De propria republica in dialogo, detto la Cittá del sole;

(19) un Dialogo politico contro luterani e calvinisti, che a prima vista convince ogni sectario;

(20) un libro detto Recogniscimento filosofico della vera universale religione contro l’anticristianesimo, macchiavellesimo, al qual libro Gaspar Scioppio, che lo tiene, pose titolo l’Ateismo trionfato;

(21) De motibus astrorum libri 4 cantra physiologos et astronomos e similmente De symptomatis mundi per ignem perituri secundum Evangelium Dei:

(22) la Cantica in varie rimi e salmodie con sentimenti profetali, politici e morali;

(23) De eventibus instantibus praesenti seculo in cunctis regnis terrarum, praecipue in Europa, hinc ad 800 annos secundum scientias divinas et humanas articuli 15;

(24) De dialectica, poetica et rhettorica ex propriis dogmatis libri 3;

(25) Metaphysicorum dogmatum iuxta principia propria partes 3, ubi de potentia, sapienlia et amore principiis metaphysicis disseritur, et de obiecti[s] eorum esse, veritate et bonitate, et de influxibus necessitate, fas et armonia, ubi in examen vocantur omnes scientiae et leges et sectac nationum ad confirmationem christianesimi;

(26) Cur sapientes nationum et prophetae in magnis temporum articulis morti violentae subiaceant, fere semper pro crimine haeresis et rebellionis, ut proprio damnati ac postmodum cultu et religione reviviscant, tractati 2;

Adventos tempore sc[h]ismatis libri 3.

 [Napoli, seconda metá (?) del 1609].